È morta, cadendo nel vuoto dal quinto piano di un condominio Amalia ‘Milly’ Gualteroni. La donna, di 61 anni, da 30 giornalista, a lungo collaboratrice a Milano di riviste come Vogue Italia e Cosmopolitan. Secondo le prime indagini ha perso l’equilibrio mentre su una scala in balcone era intenta a pulire i vetri di casa. Una caduta, da un’altezza di parecchi metri, che le è stato fatale.
IL RITROVAMENTO DEL CADAVERE DI AMALIA GUALTERONI
A trovare sul selciato in una pozza di sangue il cadavere della giornalista-scrittrice, autrice tra l’altro di ‘Strappata all’abissò, sulla battaglia di una donna che ha vinto la sua personale guerra contro la schiavitù degli psicofarmaci, è stato un inquilino che ha poi lanciato l’allarme. Ma purtroppo non c’era più nulla da fare.
Una caduta da almeno 15 metri che le è stata fatale.
La giornalista e scrittrice era collaboratrice a Milano di riviste come Vogue Italia e Cosmopolitan e in tanti oggi hanno espresso il loro cordoglio alla famiglia.
IL MISTERO
Dinamica che appare abbastanza chiara, sul balcone della sua abitazione sono stati trovati una scala e un secchio pieno d’acqua. Secondo gli inquirenti la 61enne si trovava sulla scala, intenta probabilmente a lavare i vetri esterni, quando sarebbe improvvisamente precipitata per 16 metri. Un tragico infortunio domestico, quindi, anche se inizialmente qualcuno aveva pensato a un gesto volontario.
Milly Gualteroni, infatti, non aveva mai fatto mistero della sua battaglia contro la depressione, raccontata anche attraverso libri. Una depressione, però, vinta grazie alla fede. «Era la mia sorellina più piccola – riesce a dire a stento Giuliana Gualteroni, presidente del comitato provinciale della Croce rossa italiana -. La dolcezza dei sentimenti e la profondità d’animo erano le sue caratteristiche. Siamo una famiglia molto unita, questo ci darà la forza per superare questo terribile lutto».