Secondo un sondaggio di Sportmediaset, quasi il 90% degli italiani si sarebbe schierato al fianco di Angela Carini, l’atleta di Afragola che dopo soli 46 secondi ha abbandonato il ring alle Olimpiadi di Parigi, dopo aver ricevuto due violenti pugni dall’avversaria Imane Khelif al centro delle polemiche per il livello di testosterone fuori dalla norma per una donna.
Nove italiani su 10 sono con Angela, quello in disaccordo è un conterraneo della Carini, Patrizio Oliva, campione olimpico nel 1980 a Mosca che ai microfoni di Crc, ha raccontato il suo punto di vista.
“Angela ha fatto un ragionamento sbagliato, la protesta andava fatta in un’altra maniera. Se sali sul ring, suona il gong e scendi e’ una protesta, perche’ ti rifiuti di combattere: cosi’ no. Non mi aspettavo che Angela si comportasse così – ha spiegato Patrizio Oliva – La protesta l’avrei fatta in un altro modo: salgo sul ring, suona il gong, alzo il braccio, vado nell’angolo e me ne vado. Cosi’ faccio capire che finche’ non si chiarisce questa situazione, non e’ giusto che io debba rischiare. Ma una volta salito sul ring, si combatte.
Inoltre – ha aggiunto l’indimenticato campione – stiamo facendo diventare Imane Khelif Cassius Clay: ha indubbiamente una forte muscolatura, ma tecnicamente non e’ di un alto livello. Io l’ho vista anche in allenamento. Una volta che sei salito sul ring non puoi scendere perche’ fa male. Il pugile che fa? Secondo me Angela ha fatto l’errore piu’ grande che potesse commettere. Io ragiono cosi’, perche’ nessuno mi ha imposto di fare il pugile. Piu’ volte nella mia carriera ho dimostrato che quando tecnicamente non potevo vincere con il mio tipo di pugilato, mettevo sul ring anche la possibilita’ di poter perdere la vita. Non mi interessava, perche’ era una questione anche di dignita’ ed orgoglio. Ho fatto il pugile, ho fatto una scelta e la devo rispettare. Se non posso vincere con la tecnica devo vincere in un’altra maniera. Questo e’ il ragionamento di un pugile. In questo momento l’unica persona che mi fa tenerezza e’ proprio l’algerina, perche’ e’ stata sbattuta su tutti i giornali. Chi la chiama trans, chi la chiama gay, chi la chiama uomo. Ci sono degli organi preposti per decidere queste cose, non e’ giusto mettersi in mezzo”.