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Arzano, minacce della camorra al giornalista Mimmo Rubio: altri 3 del clan 167 a processo

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Ieri mattina il GUP del Tribunale dei minori, dott. ssa Anita Polito, ha rinviato a giudizio gli imputati Raffaele Piscopo, attualmente detenuto nel carcere di Secondigliano, Vincenzo Sica, di recente finito agli arresti domiciliari, e Salvatore Rea. I primi due, arrestati nella maxi retata dei carabinieri del 25 aprile 2022, con l’accusa di associazione mafiosa, sono considerati organici al clan della 167.
Sono 7, complessivamente, compreso il boss Giuseppe Monfregolo e il ras Antonio Alterio gli esponenti legati al clan della 167 che sono stati rinviati a giudizio per i tre gravi episodi notturni di intimidazione (cortei stesa, esplosioni di fuochi e il lancio di una potente bomba carta sul balcone che svegliò l’intera città, avvenuti nell’estate del 2018 contro il il giornalista professionista anticamorra Mimmo Rubio, che dal 2020 vive sotto scorta (anche per successive minacce subite), attualmente responsabile di Arzano News e rappresentante del Dipartimento Legalità del Sugc (Sindacato unitario dei giornalisti della Campania-FNSI), che con le sue denunce ha contribuito negli anni anche ai tre scioglimenti per camorra del Comune di Arzano (per questo motivo è finito anche nel mirino della politica locale collusa, oggetto di altre denunce alle Istituzioni preposte, in primis la Commissione Parlamentare Antimafia!). A supporto ulteriore delle accuse sono arrivate anche le dichiarazioni rese dall’ex boss del clan della 167, Pasquale Cristiano, che, unitamente al padre Pietro, hanno deciso, dopo il loro arresto, di collaborare con la giustizia.
L’epilogo giudiziario su queste gravi intimidazioni contro il giornalista anticamorra Mimmo Rubio, che si sono avvalse alla base dell’ottimo lavoro investigativo svolto dall’Arma dei Carabinieri, c’è stato grazie ad una accelerata dei magistrati della Dda (Direzione Distrettuale Antimafia) con la spinta ed il coordinamento del Procuratore Nicola Gratteri.
Ora non resta che attendere i processi che si svolgeranno su tre tronconi diversi. Per due dei 7 imputati, e precisamente Carlo Raiano e Antonio De Sio si procede separatamente con rito abbreviato (di fatto già ammettendo le proprie responsabilità in cambio di uno sconto di pena)

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