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venerdì, Marzo 29, 2024
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Assegno unico, le famiglie dovranno restituire fino a 210 euro a figlio

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Le somme di denaro, costituenti l’assegno unico, che nell’arco di tempo da marzo a settembre avevano visto la propria erogazione non spettavano ai nuclei monogenitoriali.

Chiarimenti e restituzioni, via ai conguagli 

In una frazione temporale che prende in considerazione 7 mesi, alcune famiglie dovranno restituire all’Inps una parte dell’assegno unico erogato erroneamente nel 2022. Sulla base, infatti, di alcune analisi è rinvenuta l’erroneità rispetto l’attribuzione di alcune somme di maggiorazione promulgata durante lo scorso anno. In correlazione all’irregolare movimento di questo denaro, veicolato dai diritti emanati dall’assegno unico, ad alcune famiglie sarà disposto di restituire tali finanziamenti. Gli importi pervenuti, infatti, presentano la natura dell’indebitamento, ciò indurrà l’Inps a richiedere la decurtazione di somme non spettanti anche se in precedenza volontariamente erogate.

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Quando si dovranno restituire i soldi dell’Assegno unico?

L’Inps sta elaborando un piano dispositivo che prevede la distribuzione delle erogazioni precedentemente effettuate dall’ente in un tempo diluito fino a 7 mesi. Durante quest’arco di tempo ogni famiglia che rispecchia i canoni delle nuove normative dovrà versare una mensilità al fine di consentire il recupero delle maggiorazioni di 30 euro erroneamente distribuite ai beneficiari. Coloro che risulteranno coinvolti potranno dover restituire fino a 210 euro per figlio.

Un sistema fondato sulla riduzione

Già da ottobre l’assegno ha previsto una circoscrizione comprendente circa un milione di famiglie monogenitoriali. A questa tipologia di famiglie non spetta più l’attribuzione della maggiorazione mensile che non può essere più riconosciuta nel caso in cui entrambi i genitori presentino un reddito da lavoro. Tale maggiorazione era garantita dall’articolo 4, comma 8, del decreto legislativo n. 230/2021. Si afferma che: “Nel caso in cui entrambi i genitori risultino titolari di un reddito lavorativo è prevista un maggiorazione per ogni figlio minore”. La maggiorazione prevede quindi l’attribuzione di 30 euro con Isee pari o inferiore a 15mila euro e che si riduce gradualmente fino ad annullarsi con Isee pari o superiore ai 40mila euro. Può arrivare fino a 60 euro mensili con due figli a carico, 90 euro con tre e così via.

Ecco quando le famiglie dovranno restituire i soldi dell’assegno unico

Quando l’assegno unico è partito molte famiglie pur non rispettando i canoni previsti hanno inoltrato la richiesta di disposizione anche perché fondamentalmente nel modulo emendato non vi erano requisiti particolari in cui doversi identificare. Quindi la maggiorazione ha visto la sua attribuzione anche a quelle famiglie che ad oggi sono ritenute non spettanti. Di conseguenza l’Inps chiederà conto a chi ha ricevuto in modo improprio il denaro fino ad ottobre.

 

 

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