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mercoledì, Maggio 8, 2024
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“Attentati al Vulcano Buono e alla Caserma di Marigliano”, i progetti della cellula neonazista napoletana

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Sgominata cellula neonazista: preparavano attentati contro la caserma dei carabinieri di Marigliano e un centro commerciale nolano. L’ intenzione era di colpire anche i civili. Dai gruppi ‘No vax’ al nazismo: così l’Ordine di Hagal faceva proseliti. Le indagini sul gruppo hanno permesso di rinvenire armi.  L’ addestramento militare avveniva tra le province di Caserta e Napoli.

I terroristi avevano contatti con  il Battaglione Azov. Tra gli indagati un cittadino ucraino che aveva proposto l’attentato anche contro un centro commerciale nel Nolano. A condurre le indagini è stata la Polizia di Stato, coordinata della procura di Napoli che ha sgominato l’associazione a delinquere con finalità terroristiche. Eseguite già quattro ordinanze di arresto, ma uno dei terroristi è irreperibile. È un ucraino di Termopil, si chiama Anton Radomsky e ha 27 anni. La  misura cautelare in carcere è stata  emessa dal gip di Napoli Federica de Bellis nell’ambito dell’indagine sull’associazione con finalità di terrorismo di matrice neonazista, suprematista e negazionista, sgominata oggi dalla Polizia di Stato. Il 27enne ha trascorso lungo tempo nel Napoletano e poi è tornato nel suo Paese. Gli inquirenti gli contestano compiti esecutivi nell’ambito dell’organizzazione, come l’addestramento militare degli associati e il reclutamento.

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La stessa misura cautelare è stata emessa dal giudice anche nei confronti di Maurizio Ammendola, 43 anni, presidente dell’associazione finita sotto inchiesta, l’Ordine di Hagal, Michele Rinaldi, 47 anni, vice presidente, Massimiliano Mariano, 46 anni (che si occupava di indottrinamento) e Gianpiero Testa, 25 anni, amico di Radomsky, che si occupava di procacciare proseliti, escursioni e riunioni. Nei confronti di Fabio Colarossi, 36 anni, il gip ha invece disposto la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria di Roma.

Come ha spiegato il primo dirigente della Digos di Napoli Antonio Bocelli, nel corso di una conferenza stampa in Questura, l’associazione neonazista, suprematista e negazionista sgominata dalla Polizia di Stato si autofinanziava attraverso il versamento di quote.Le indagini hanno preso il via nel 2019 e dalle intercettazioni è emerso che in chat (sul canale “Protocollo 4” di Telegram) gli adepti parlavano di attentati, contro civili per esempio al centro commerciale ‘Vulcano Buono‘ ma anche contro una caserma dei Carabinieri a Marigliano. Parole alle quali per fortuna non sono mai seguiti i fatti.

L’associazione, di tipologia verticistica, era organizzata in cinque livelli e caratterizzata da una forte compartimentazione, sia verso l’interno sia verso l’esterno: più alto era il livello gerarchico e più gli adepti che ne facevano parte erano a conoscenza del progetto dell’organizzazione, finalizzato principalmente a propagandare ideologie naziste, contro la religione ebraica, negando la Shoah e a mettere in piedi iniziative finalizzate a sovvertire l’ordine democratico. Alcuni componenti dell’Ordine di Hagal – questo il nome dell’associazione – si sarebbero anche trasferiti all’estero per partecipare agli addestramenti: combattimenti corpo a corpo con la tecnica di combattimento israeliana “Krav Magà” ed esercitazioni all’uso di armi lunghe e corte. Per queste attività veniva loro conferito anche un diploma. Gli attivisti erano molto preparati e avevamo intenzione di organizzare dei corsi di sopravvivenza estrema.

Sono emersi anche una serie di contatti con fazioni naziste, come il “Battaglione Azov”, Misantropya Division e Centuria. Sequestrati armi bianche, pistole risultate essere delle repliche di quelle vere, materiale propagandistico, libri sul suprematismo bianco, su Mussolini e Hitler e anche foto dei due dittatori. A Mariglano i cittadini sono sconvolti. Vicino alla caserma dei carabinieri c’è anche un asilo. Il lunedì si tiene il mercato. Ultimamente c’è stato lo street food festival.  E’ davvero allucinante questa vicenda.

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