C’erano due ras dei Lo Russo che avevano finto di tradire il loro clan per aderire al gruppo scissionista di Salvatore Scognamiglio. E’ questo uno dei particolari inediti dei verbali dell’ex boss di Miano Carlo Lo Russo che ha spiegato ai magistrati cosa avvenne negli anni della reggenza di Antonio Lo Russo e di come il clan avesse infiltrato due personaggi di spessore nel fronte opposto per carpire movimenti e intenzioni del nemico. Si tratta di dichiarazioni rilasciate dallo stesso Lo Russo in relazione ai motivi che portarono alla morte di Raffaele Stravato che pagò con la vita proprio la scelta di ‘abbracciare’ il fronte che si era opposto ai ‘capitoni’.
«Quando ero detenuto ad Agrigento ebbi modo di parlare con Arcangelo Abbinante ed ho saputo che Totoriello (Salvatore Scognamiglio ndr) si era rivolto a lui per ottenere appoggio contro di noi. Mi sono quindi informato con lui delle persone che si erano schierate con Totoriello, proprio perchè volevo ucciderli, dovevano fare la stessa fine. Seppi da Arcangelo che vicino a Totoriello c’erano Raffaele Stravato, Gennaro Palumbo, Luciano Pompeo e Salvatore Silvestri oltre al ragazzo poi ucciso con Totoriello. Quando poi in permesso parlai con mio figlio Lellè chiesi conferma soprattutto di Luciano Pompeo e Salvatore Silvestri e mi disse che loro in realtà erano rimasti fedeli ad Antonio e che avevano fatto il doppio gioco».