Michele Lavopa, durante l’interrogatorio di garanzia svoltosi ieri davanti al gip del tribunale di Bari, ha dichiarato di aver consumato hashish e cocaina, acquistate in precedenza in piazza Cesare Battisti, e di aver bevuto bevande alcoliche. Il giovane è autore reo confesso dell’omicidio di Antonella Lopez, 19 anni e del tentato omicidio di quattro amici di quest’ultima, entrambi i reati commessi con l’aggravante mafiosa.
L’interrogatorio a Michele Lavopa
All’interrogatorio erano presenti il difensore del 21 anni, l’avvocato Nicola Martino, e il gip Francesco Vittorio Rinaldi, che ha convalidato il fermo di indiziato di delitto operato domenica sera dai carabinieri e dalla Direzione distrettuale antimafia, applicando la custodia cautelare in carcere. Tra i quattro feriti, non gravi (per tre di loro prognosi di una trentina di giorni) anche Eugenio Palermiti, quasi 20enne, nipote dell’omonimo boss del quartiere Japigia.
Lavopa ha inoltre spiegato che di recente era andato in discoteca quasi sempre armato della pistola, una Beretta calibro 7,65, acquistata clandestinamente, per difendersi da eventuali aggressioni, a suo dire molto frequenti negli ultimi tempi in quel tipo di locale, ma ha precisato che i suoi amici non sapevano nulla dell’arma.
Infine ha anche aggiunto che sia lui che i suoi amici non sono stati controllati all’ingresso dagli addetti alla sicurezza del Bahia Beach di Molfetta, dove sono avvenuti i delitti.