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martedì, Aprile 16, 2024
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Da aguzzino a vittima di estorsione, arrestati nipote e braccio destro del boss Esposito

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Ci sono anche il nipote e il braccio destra del boss latitante Massimiliano Esposito ‘o scognat tra i destinatari della seconda ordinanza di custodia cautelare eseguita stamattina dagli uomini della squadra mobile e da quelli del commissariato di Bagnoli. Il provvedimento eseguito nei confronti di Yusseff Aboumuslim di 28 anni, del 31enne Lucio Musella ed Ernesto De Carlo classe 1985.

I tre sono gravemente indiziati di estorsione e tentata estorsione aggravate dal metodo mafioso. Aboumuslim fu catturato ad inizio anno in un blitz (leggi qui) condotto dagli uomini dei commissariati Bagnoli e San Paolo: è legato alla nipote del boss ed è considerato un pezzo da novanta del gruppo di Bagnoli. Musella invece, secondo diverse informative, viene indicato come braccio destro di Esposito. Il boss è attualmente latitante (leggi qui).

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Le indagini sui ras del clan Esposito di Bagnoli

Le indagini hanno documentato due distinte vicende estorsive. Il primo episodio, verificatosi nello scorso mese di gennaio, vedrebbe coinvolti Aboumouslim e De Carlo in una estorsione ai danni di un soggetto che, con la complicità dello stesso De Carlo, si sarebbe reso autore, in precedenza, di una truffa telematica attraverso giochi e scommesse on-line, rifiutandosi di corrispondere all’uomo la sua parte dell’illecito profitto.

L’uomo dunque per cercare di recuperare la somma di circa 500 euro, provento della truffa, avrebbe richiesto l’intervento di Aboumuslim – da lui conosciuto come soggetto di una certa caratura criminale – che, attraverso minacce e intimidazioni di matrice camorristica, avrebbe costretto la vittima a corrispondere questa somma.

Vittima della mala di Bagnoli

Successivamente De Carlo sarebbe divenuto vittima del medesimo meccanismo criminale nel secondo episodio estorsivo che le indagini hanno documentato. Aboumuslim, infatti, con la complicità di Lucio Musella, avrebbe tentato di imporre all’uomo, con minacce e percosse, il pagamento di una tangente estorsiva di 10mila euro affinché potesse continuare indisturbato a svolgere la sua illecita attività di truffatore.

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