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sabato, Aprile 20, 2024
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Armi della camorra sequestrate a Bagnoli, arrestati in quattro: tra loro anche un ras legato agli Esposito

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E’ un duro colpo al clan Esposito quello inferto dagli uomini della squadra mobile di Napoli, coadiuvati dagli agenti dei commissariati Bagnoli e San Paolo, nella notte di martedì. I poliziotti sono intervenuti in un appartamento in via Contrada Pisciarielli, e indicata dalle ultime informative come area di competenza del nuovo gruppo che avrebbe messo nel mirino la conquista di un’ampia fetta dell’area flegrea. Il bilancio finale è di quattro persone arrestate, di una mitraglietta Uzi, di un fucile mitragliatore, due caricatori e diverse cartucce sequestrate.

In manette sono finiti Youssef Aboumuslim, indicato come uno dei reggenti del gruppo Esposito retto dal ras Massimiliano (ex ‘colonnello’ del clan D’Ausilio e pezzo da novanta della mala flegrea), la sua compagna Anna Chiaiese (imparentata allo stesso Esposito), la 40enne Maria Di Pierno ed Enrico Di Martino di 31 anni. Gli agenti, durante un controllo in un’abitazione, hanno notato un’auto con a bordo due persone che, alla vista della pattuglia, hanno lanciato una chiave fuori dal veicolo e si sono dati alla fuga. Gli agenti, dopo aver recuperato la chiave e bloccato i due, hanno accertato che la chiave apriva la porta dell’abitazione in uso alla coppia. E’ lì che poi hanno rinvenuto le armi.

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Il sequestro sembra confermare le indiscrezioni filtrate dalle informative di polizia e cioè il rinnovato attivismo del gruppo di Bagnoli retto proprio dal ras Esposito, originario di Secondigliano e con un passato nella vecchia guardia dei D’Ausilio. Esposito, dopo l’arresto del boss ‘Mimì ‘o sfregiat’, fu tra i primi a resistere all’avanzata degli scissionisti del ras Alessandro Giannelli (la cui roccaforte è a Cavalleggeri). Qualche anno fa a finire in manette fu suo figlio Christian che, insieme ad un complice, aveva iniziato a taglieggiare i commercianti del quartiere. Entrambi erano diventati il terrore delle loro vittime, contro le quali era stata imposta quella che chiamavano ‘la tassa della tranquillità’. Il giovane, in quell’occasione, aveva chiesto ad un commerciante la somma di 1500 euro intimando a quest’ultimo che, in caso contrario, “avrebbe passato un brutto Natale’. Secondo le ultime informative Esposito senior avrebbe messo già in piedi un proprio gruppo, circostanza che preoccupa non poco chi conosce le dinamiche criminali dell’area occidentale. ‘O scognat fu il reggente del clan D’Ausilio tra il 1997 e il 2002: grazie anche all’aiuto della moglie riusciva a imporre il racket ai commercianti anche dalla sua abitazione con le ‘vittime’ letteralmente costrette a seguire i suoi gregari nell’abitazione del capoclan. Che adesso ha messo nel mirino un’ampia fetta della città.

 

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