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lunedì, Maggio 6, 2024
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Blitz dei carabinieri nelle palazzine a Castel Volturno, smantellata la “crack-house”: 4 arresti

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Blitz dei carabinieri nel complesso dei Palazzi Grimaldi a Castel Volturno, smantellata una piazza di spaccio. Custodia cautelare in carcere, emessa dal gip. del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere su richiesta della Procura, nei confronti di 4 persone gravemente indiziate, a vario titolo, di numerose condotte di detenzione e spaccio, anche in concorso, di sostanze stupefacenti di cocaina, eroina e crack.

Spaccio ai Palazzi Grimaldi a Castel Volturno, le indagini dei carabinieri

Il provvedimento cautelare costituisce l’esito di un’articolata attività investigativa, diretta dalla Procura e svolta dai carabinieri di Mondragone nel periodo gennaio – agosto. 2023, che ha permesso di accertare un allarmante fenomeno di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti ad opera di cittadini extracomunitari nell’area campestre adiacente e retrostante il complesso immobiliare dei “Palazzi Grimaldi”, che avveniva a partire dalla metà mattina fino alla tarda sera. Le indagini condotte attraverso la captazione di conversazioni telefoniche e immagini video hanno trovato riscontro anche nelle dichiarazioni rese dagli acquirenti e nei sequestri e arresti in flagranza operati a conclusione di mirati servizi.

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E’ in tal modo che si è giunti ad accertare l’identità degli indagati a carico dei quali è stato raccolto un grave quadro indiziario, univoco e concordante, in ordine alla realizzazione di molteplici episodi di detenzione e cessione di sostanza stupefacenti a acquirenti provenienti prevalentemente dalla provincia di Caserta e dal basso Lazio. I contenuti delle conversazioni captate, che avvenivano attraverso un linguaggio criptico decodificato dai carabinieri di Mondragone (la sostanza stupefacente veniva indicata con i termini “cioccolata”, “la bianca”, “la nera”), unitamente alle molteplici attività di riscontro effettuate attraverso sequestri, attività di osservazione e di pedinamento e controllo, nonché mediante le escussioni degli acquirenti, hanno consentito di riscontrare le modalità con cui gli indagati realizzavano l’illecita attività.

Le dosi di stupefacente nascoste nella vegetazione

In particolare è stato possibile accertare che una volta giunti all’area campestre, gli assuntori venivano dapprima riconosciuti dalla persona presente all’ingresso e successivamente indirizzati verso lo spacciatore che, dopo aver prelevato il denaro l’importo variava, a secondo dei grammi e della tipologia di stupefacente, dai 5 ai 40 euro, si recava a recuperare le dosi di stupefacente occultate nella vegetazione che poi consegnava all’acquirente. Ai tossicodipendenti che volevano assumere lo stupefacente sul posto veniva fornita anche una bottiglietta d’acqua funzionale all’assunzione della sostanza.

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