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giovedì, Aprile 18, 2024
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Blitz nel napoletano, sgominato il clan Sangermano: in 25 arrestati dai carabinieri

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Nola e San Paolo Belsito: durante la processione “inchino” della statua della Santa Patrona davanti alla casa del boss. C’è anche questo nelle indagini di Carabinieri, DIA e DDA. Eseguita misura a carico di 25 persone.

I carabinieri del gruppo di Castello di Cisterna hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di carcerazione a carico di 25 persone

Per delega del Procuratore della Repubblica distrettuale di Napoli f.f., si comunica quanto segue. Nell’ambito di un’indagine coordinata della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna e personale della Direzione Investigativa Antimafia, articolazione del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, hanno dato esecuzione a un’Ordinanza di Custodia Cautelare in carcere. Emessa dal Tribunale di Napoli, a carico di 25 soggetti, ritenuti appartenenti al Clan “Sangermano” con operatività nell’agro nolano. Tutti gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso, estorsione, trasferimento fraudolento di valori, illecita concorrenza, usura, autoriciclaggio e porto e detenzione illegale di armi comuni da sparo. Quest’ultimi reati aggravati dalle finalità e modalità mafiose.

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Le indagini si sono svolte dal 2016 al 2019

L’attività investigativa si è svolta dal 2016 al 2019, sotto la coordinazione della Direzione distrettuale antimafia di Napoli. Questa ha consentito di evidenziare l’operatività del sodalizio criminale del clan Sangermano. Con base a San Paolo Bel Sito (NA) e con interessi in gran parte nell’agro nolano ed in una parte della provincia di Avellino, tendente ad affermare il proprio controllo egemonico sul territorio di interesse, anche con la disponibilità di una importante quantità di armi comuni da sparo.

Dalle indagini sono emerse varie condotte criminali aggravate dalle finalità e modalità mafiose

Le indagini hanno fatto emergere plurime condotte estorsive poste in essere dal sodalizio attraverso l’imposizione di articoli caseari a numerosi esercizi commerciali della zona. Nonché l’induzione degli imprenditori all’acquisto di provviste per l’edilizia da una sola rivendita di riferimento. Il sodalizio si assicurava importanti profitti economici anche attraverso l’attività di riciclaggio. Oltre all’illecito esercizio della professione creditizia e la concorrenza illecita esercitata grazie alla forza di intimidazione promanante dalla perdurante azione associativa sul territorio.

Durante la processione del paese hanno fatto ‘inchinare’ l’effige dinanzi l’abitazione del capo clan

A dimostrazione della pressante presenza del clan sul territorio, nel corso della processione della patrona del paese, l’effigie della Santa era stata fatta “inchinare” innanzi l’abitazione del capo clan. Nel corso delle attività, i carabinieri hanno dato esecuzione anche ad un decreto di sequestro preventivo. Per un valore di circa 30 milioni di euro, su immobili (terreni e fabbricati), società, autovetture e rapporti finanziari. Il provvedimento eseguito è una misura disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari di essa sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

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