Ci sono nuovi sviluppi nella vicenda dell’attentato alla sala giochi avvenuto il 5 marzo 2015 ad Altamura, in seguito al quale morì il giovane calciatore Domenico Martimucci.
Giovane calciatore morì dopo l’esplosione in sala giochi, due nuovi arresti dopo 10 anni
I carabinieri, infatti, hanno eseguito questa mattina, a conclusione di un’ampia indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Bari, un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due indagati, ritenuti responsabili dell’omicidio volontario di Domenico Martimucci, tentato plurimo omicidio e detenzione e porto di materiale esplodente, aggravati dal metodo mafioso.
Nella notte del 5 marzo 2015, una bomba esplose davanti alla sala giochi ‘Green Table’. La deflagrazione sfondò un muro e una vetrata. Sette giovani, oltre a Martimucci (noto, ai tempi, come il “piccolo Zidane”), rimasero colpiti dai frammenti. Le condizioni del giovane calciatore apparvero sin da subito gravissime: Martimucci morì dopo cinque mesi di agonia.
Per l’attentato e la morte di Martimucci, sono stati già condannati in via definitiva dalla Cassazione il mandante dell’attentato, il boss Mario D’Ambrosio (a 30 anni di carcere), l’esecutore materiale Savino Berardi (a 20 anni) e uno dei complici, Luciano Forte (a 18 anni).


