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sabato, Aprile 20, 2024
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Camorra di Caivano, decapitato il clan Ciccarelli-Sautto: in 4 sono ricercati

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Ieri mattina i Carabinieri del Gruppo di Castello di Cisterna hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 23 indagati tutti affiliati al clan Sautto – Ciccarelli, attivo in Caivano e comuni limitrofi, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione e tentata estorsione aggravate dal metodo mafioso, illecita concorrenza con minaccia o violenza aggravata dal metodo mafioso e porto e detenzione illegale di armi clandestine. Sono 17 gli arrestati finiti in carcere, 4 gli irreperibili tra cui Antonio Cocci e Gennaro Sautto, fratello del boss Nicola

L’elenco delle persone arrestate

  • Ciccarelli Domenico, classe ’70
  • Cordua Francesco, classe ’84
  • Antonio Dalla Ratta, classe ’61
  • De Simone Emanuele, classe ’84
  • Luigi Ferraiuolo, classe ’59
  • Iuorio Cristoforo, classe ’80
  • Iuorio Pietro, classe ’90
  • Iourio Vincenzo, classe ’86
  • Lo Bascio Ciro, classe’84
  • Mauro Alfonso, classe ’71
  • Mirti Diego, classe ’84
  • Sautto Nicola, classe ’70
  • Sautto Salvatore, classe ’80
  • Sgambati Benedetto, classe ’70
  • Sorio Emanuele, classe ’92
  • Vasapollo Antimo Rolando, classe ’57

L’indagine, coordinata Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Napoli e condotta dal Nucleo Investigativo del predetto Gruppo ha consentito di:

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•   documentare l’esistenza e l’operatività di un’associazione per delinquere di tipo mafioso, con base nel rione popolare “Parco Verde” di Caivano,dimostrando il coinvolgimento dell’intera struttura di vertice del sodalizio;
•   accertare più estorsioni, tentate e consumate, ai danni di imprenditori locali, sia attraverso il pagamento di somme di denaro, sia mediante l’imposizione di assunzioni di persone vicine al clan;
•   verificare l’illecita concorrenza nell’ambito del commercio di prodotti caseari, attraverso il divieto ad un imprenditore di vendere i propri prodotti nel territorio di Caivano, così favorendo il monopolio del settore di altro soggetto colluso con l’organizzazione criminale, i cui prodotti venivano imposti ad un supermercato locale.

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