E’ tornato libero Arcangelo Vitale, ras in quota ‘Abbasc Miano’. Dopo l’annullamento con rinvio in Cassazione la Corte d’Appello di Napoli lo aveva condannato a soli sei anni di carcere. L’avvocato Nicoletta Verlezza ha fatto istanza che è stata accolta dal giudice.
L’inchiesta contro il gruppo di Miano
L’uomo, indicato come uno dei gestori della piazza di spaccio più redditizia del rione Don Guanella, era tra i destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare che ad inizio 2020 aveva smantellato il gruppo nato dalle ceneri del clan Lo Russo e soprannominato ‘Abbasc Miano’ retto dal triumvirato Balzano-D’Errico-Scarpellini.
Di lui aveva parlato anche Carlo Lo Russo: ««Una è gestita da tale Angiulillo che dava 2mila euro al mese fisse a Tonino figlio di Peppe che è detenuto a Opera. Il guadagno nostro poi era sulla vendita che era a 48mila euro. il prezzo di vendita era sempre questo escluso Marco Corona e Ciro Perfetto che avevano un prezzo di favore». Anche Mariano Torre si è soffermato sui guadagni di queste piazze:«Le piazze del Don Guanella sono divise tra noi e i Licciardi, avete arrestato solo Davide Davide e il figlio del Tacchino ma non tale Angiulillo e quelli dei Licciardi che gestiscono le loro piazze su cui sono in grado di riferire». Vitale in appello aveva rimediato una condanna a otto anni e dieci mesi poi gli Ermellini avevano rinviato ad altra corte d’appello, giudici che gli hanno così ridimensionato ulteriormente la pena.