E’ bastato ammettere in aula le loro responsabilità sull’omicidio per ottenere il minimo della pena. E’ accaduto davanti ai giudici della seconda Corte d’Assise di Napoli che hanno giudicato i killer di Ciro Reparato, affiliato al clan Di Lauro del quartiere di Napoli di Secondigliano, assassinato il 31 gennaio del 2008.
Per l’omicidio erano imputati Oreste Sparano, Costanzo Apice, e i boss Cesare Pagano e Raffaele Amato. I primi due erano stati condannati in primo grado a 30 anni di carcere e ritenuti gli esecutori materiali dell’agguato, Pagano e Amato, cognati tra loro e capi del gruppo degli ‘spagnoli’, furono entrambi assolti in primo grado.