“Mercificare il mio corpo è quello che voglio“, parole e musica di Valentina Nappi, attrice pornografica, che venerdì si è lasciata annusare dal pubblico presente al Contemporary Art Museum di Casoria. Aromatizzata dallo chef Pasquale Trotta, la performance della Nappi è stata accolta da tantissimi visitatori, che hanno fatto registrare il pienone al museo: ne è felice Antonio Manfredi, il direttore del museo, che si è detto: “Soddisfatto della presenza disciplinata del pubblico che non ha creato problemi“. Ma, non sono mancate le polemiche, a cui allo stesso Manfredi hanno dato più di un grattacapo: “Ero preoccupato che questa performance venisse fraintesa, ma la piena riuscita dell’iniziativa ha sciolto tutte le mie perplessità“.
L’INTERVISTA A VALENTINA NAPPI
La Nappi si è presentata agli avventizi completamente nuda, appesa su tre fasce elastiche che formavano una sorta di altalena. Intorno a lei tre corde, che la rendevano al centro di un ring da boxe immaginario; attorno a lei, sguardi curiosi e voluttuosi, e anche imbarazzati. E, di contorno, la figura del marito, insieme ad alcuni uomini del personale del servizio d’ordine. Fortunatamente inoperosi, vista la correttezza della manifestazione. Il tutto, mentre risuonavano le note elettroniche del duo Kamaak.
IL CORDATO E LA RICHIESTA ALLO CHEF
Si accedeva a questo quadrato cordato, lo chef chiedeva quale parte del corpo si volesse annusare: i visitatori potevano scegliere tra le ascelle, i piedi, l’ombelico, la vagina ed il deretano. Sulla base della scelta, chef Trotta, coadiuvato da un assistente, prendeva la giusta essenza e la spruzzava sulla parte da annusare. La vagina è stata la parte del corpo più annusata – manco a dirlo – e, su questa, l’annusatore, poteva scegliere se gradire una sudorazione di due, sei, o dodici ore dall’ultima doccia.
“Ho voluto unire in un connubio unico le mie due più grandi passioni – dice ai nostri microfoni Valentina Nappi – la pornografia e la cucina. È così che è nata quest’idea. In particolare, gli odori, hanno, nella mia vita ed in quella di Pasquale Trotta, un valore importante. Tanti chef futuristi hanno proposto piatti soltanto da odorare. Cercavo un modo per unire la pornografia e l’alta cucina, e perciò sono qui: sono una pietanza da annusare”. Al termine della performance, la Nappi ci ha concesso un’altra breve intervista.