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venerdì, Maggio 3, 2024
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Catturato il narcos del clan Di Lauro, tradito dal vizio delle sigarette

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L’acquisto costante di sigarette, quando in casa nessuno vi erano fumatori, era destinato al narcos latitante che riforniva il clan Di Lauro e poi i Nardielli. Dunque Faslii Qibini è stato il primo ricercato a finire in manette nel 2024, l’ennesimo stanato dai Carabinieri del Comando Provinciale partenopeo che appena qualche giorno fa ha chiuso il bilancio annuale con 17 catturandi in arresto.

La sua cattura è la cifra di un impegno costante e il punto su ricerche sviluppate per anni, su più fronti. Sulla testa del 64enne di origini albanesi pende una condanna definitiva di oltre 22 anni di reclusione, traffico internazionale di droga il reato per il quale era ricercato.

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IL NARCO DEI DI LAURO E DEI NARDIELLI

L’uomo è considerato un broker del narcotraffico trans-frontaliero. Secondo gli investigatori avrebbe gestito e mediato il traffico di eroina tra il suo paese d’origine, la Grecia, la Turchia e l’Italia meridionale dove faceva affari con il clan Di Lauro e poi con i “Nardielli”, gruppo criminale del versante oplontino. Poi una lunga latitanza, dichiarata nel lontano aprile del 2011 quando, ristretto ai domiciliari, evase facendo perdere le proprie tracce. Senza mai un passo falso, lontano dai riflettori ma non dalla memoria dei militari del nucleo investigativo di Napoli.

A PASSEGGIO SUL CORSO SECONDIGLIANO

Lo hanno cercato per oltre 12 anni, fino a ieri pomeriggio, quando Qibini passeggiava in corso Secondigliano, ignaro di essere circondato. Non una casualità a costargli le manette ma uno scrupoloso monitoraggio delle abitudini della sua famiglia.

Verosimilmente lontano dall’Italia, il 64enne non ha rinunciato alle festività natalizie per riabbracciare moglie e figlio.
Ha badato ad evitare la strada, di farsi vedere in giro, ma l’evidente incremento dei volumi della “spesa” familiare ha acceso una lampadina nella mente dei carabinieri.

Durante le festività moglie e figlio non rinunciavano ad una sosta in tabaccheria per acquistare sigarette. Peccato che non fossero fumatori. Le “bionde”- hanno immaginato i carabinieri – erano per qualcun altro.
Così i militari hanno intensificato le osservazioni e presidiato il quartiere con sempre maggiore attenzione.

Tradito proprio dalla fame di nicotina, Qibini ha pensato di acquistare le sigarette in autonomia. Non ha fatto in tempo ad accenderne una, i carabinieri lo hanno accerchiato e arrestato. E’ ora ristretto nel carcere di Secondigliano.

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