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martedì, Marzo 19, 2024
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Nuova azione del Garante privacy contro il telemarketing selvaggioConfiscate banche dati di call center e colpito il ‘sottobosco’ con sanzioni per le società coinvolte.

Telemarketing selvaggio

Vasta operazione finalizzata a notificare alcuni provvedimenti adottati dal Garante per  confiscare le banche dati in uso ad alcune società che svolgevano attività illecite nel campo del telemarketing illegale. L’operazione è stata condotta dai finanzieri del Nucleo speciale tutela privacy e frodi tecnologiche di Roma, in collaborazione con i militari del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Verona.

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Sanzioni contro le società coinvolte

Le società coinvolte nella vicenda sono state sanzionate (Mas Srls per 200.000 euro, Mas Srl 500.000 euro, Sesta Impresa Srl 300.000 euro, Arnia società cooperativa per 800.000 euro), e due di esse sono state colpite dal provvedimento di confisca che sottrae loro la base di dati utilizzata per effettuare le attività illecite. L’operazione si è svolta simultaneamente presso le sedi delle società interessate (nel veronese e in Toscana) e costituisce la prima occasione in cui il Garante dispone la confisca delle banche dati dei potenziali clienti.

L’utilizzo dello strumento della confisca è il segno di un ulteriore innalzamento della strategia di contrasto da parte dell’Autorità, che, da un lato, sta collaborando attivamente con gli operatori virtuosi del settore per la definitiva approvazione di un codice di condotta, ma, dall’altro, non riduce la propria attività di controllo e repressione del telemarketing illegale.

Banche dati prodotte illegalmente: società toscane e venete

L’operazione è stata gestita grazie all’intervento dei finanzieri del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche di Roma, con il supporto dei militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Verona, che hanno notificato una serie di provvedimenti adottati dal Garante. Le società coinvolte nella vicenda (Mas s.r.l.s. per 200.000 euro, Mas s.r.l. 500.000 euro, Sesta Impresa s.r.l. 300.000 euro, Arnia società cooperativa per 800.000 euro), sono state sanzionate e a due di esse è stata anche sottratta la base di dati utilizzata per effettuare le attività illecite.

L’operazione si è svolta nelle sedi delle società interessate, tra Veneto e Toscana, e rappresenta la prima occasione in cui il Garante ha disposto un provvedimento simile.

Attività di sottobosco

Attività che, in sintesi, costituiscono una delle varie forme del c.d. “sottobosco”, più volte indicato dal Garante quale causa dell’odierna espansione del telemarketing illegale: un fenomeno che si alimenta con affidamenti ed attività al di fuori delle norme, ma anche per un insufficiente controllo da parte delle grandi aziende committenti.

L’odierna operazione, frutto di un partenariato regolato dal protocollo d’intesa tra il Garante per la protezione dei dati personali e la Guardia di Finanza, si inserisce nel quadro del potenziamento delle linee di presidio della legalità.  L’operazione mira proprio a consolidare  la tutela di tutti i cittadini, in un segmento tanto importante quanto delicato.

La proposta del Codacons

Tutti gli utenti i cui dati personali sono stati usati in modo illegale devono essere risarciti. Questa la proposta del Codacons, dopo l’operazione del Garante della privacy contro il telemarketing selvaggio. “Bene sanzionare le società che hanno commesso illeciti, ma dal momento che sono stati individuati gli operatori scorretti, è necessario obbligare gli stessi a risarcire tutti i cittadini danneggiati“, ha riferito il presidente, Gianluca Di Ascenzo. “Serve in particolare studiare in automatismo per cui società e call center che hanno utilizzato in modo illegale i dati degli utenti, risarciscano i cittadini vittime di telefonate moleste“.

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