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mercoledì, Febbraio 19, 2025
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Chiude dopo 40 anni il Club Scherma Napoli: la città perde un’eccellenza sportiva

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Napoli perde uno dei suoi simboli sportivi più prestigiosi. Dopo quasi 40 anni di attività, il Club Scherma Napoli è costretto a chiudere i battenti.

Napoli perde così una delle sue realtà sportive più prestigiose, simbolo di passione, impegno e successi. La decisione arriva dalla Città Metropolitana di Napoli, che non ha rinnovato la concessione dei locali dell’I.T.I. “E. Striano” in via San Domenico al Corso Europa, sede del club dal 2010.

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La notizia è un duro colpo per il movimento schermistico napoletano e nazionale, soprattutto in vista di Napoli Capitale Europea dello Sport 2026, che ora vede svanire una delle sue realtà più significative.

Un’eccellenza della scherma 

Il Club Scherma Napoli non è stato solo una società sportiva, ma un vero e proprio punto di riferimento per la sciabola campana, nazionale e internazionale. Nella sua palestra si sono formati atleti di livello mondiale, tra cui Luigi Tarantino, Gioia Marzocca, Diego Occhiuzzi e Luca Curatoli, vincitori di medaglie olimpiche a Londra 2012, Rio 2016 e Tokyo 2020.

Il club ha avuto una dimensione anche internazionale, accogliendo schermidori da tutto il mondo: India, Finlandia, Colombia, Messico, Costa Rica, Stati Uniti, Argentina, Brasile e Kuwait. Tra questi, il messicano Gibran Zea ha rappresentato il club ai Giochi Olimpici di Parigi 2024.

La società, sotto la guida tecnica del maestro Alberto Coltorti, ex vice commissario tecnico della Nazionale italiana di sciabola, non ha svolto solo attività agonistica di alto livello. Da sempre, il club ha utilizzato la scherma come strumento educativo e sociale, accogliendo ragazzi di ogni estrazione e trasmettendo loro i valori dello sport.

Un  futuro incerto

La chiusura del Club Scherma Napoli lascia un vuoto profondo. La palestra è stata un punto di riferimento anche per la Federazione Italiana Scherma, ospitando corsi di formazione per i futuri maestri. Ora, a pochi mesi dalla fine forzata delle attività, resta un’incognita sull’utilizzo dei locali che per anni hanno rappresentato un polo d’eccellenza.

Napoli perde così una delle sue realtà sportive più prestigiose, simbolo di passione, impegno e successi.

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