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venerdì, Aprile 19, 2024
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Clan De Micco al capolinea, la Cassazione conferma le condanne per i ‘Bodo’

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Non si salva nessuno. O quasi. La Corte di Cassazione (V sezione penale) ha confermato le condanne rimediate in appello dai componenti del clan De Martino di Ponticelli: ras e gregari rispondevano a vario titolo di estorsione e associazione camorristica. In quello stesso processo erano inizialmente imputati anche il boss Luigi De Micco e il suo braccio destro Antonio De Martino, condannati entrambi all’ergastolo; condanna a trent’anni invece per i ras Luigi Esposito e Davide Principe. Per loro, accusati di essere a vario titolo i responsabili dell’omicidio di Salvatore Solla e per il ferimento di Giovanni Ardu (che non era l’obiettivo dei sicari, ma al momento dell’azione ebbe la sfortuna di essersi fermato a salutare il conoscente). L’agguato si consumò il 23 dicembre del 2016. De Micco e De Martino furono indicati come mandanti del raid: decisero di punire Solla perché l’uomo, che gestiva una piazza di spaccio al Lotto O, si stava rendendo troppo autonomo. Per quei fatti in secondo grado si è però proceduto separatamente. L’unico a ‘salvarsi’ è stato Fabio Riccardi per il quale la condanna è stata annullata con rinvio ad un nuovo giudizio presso la Corte d’Appello di Napoli. Decisive le argomentazioni del suo legale, l’avvocato Leopoldo Perone, che è riuscito a ribaltare la condanna in secondo grado a 8 anni e quattro mesi facendo prevalere le proprie argomentazioni difensive.

Le condanne confermate dalla Cassazione

Autore Antonio 8 anni
Borriello Giuseppe 8 anni e 4 mesi
Capasso Rocco 4 anni
Carbone Lino 8 anni
Cocozza Moreno 13 anni e 5 mesi
De Bernardo Francesco 8 anni
De Martino Giuseppe 9 anni
Gentile Michele 10 anni
Limatola Domenico 9 anni
Napolitano Giuseppe 9 anni e 8 mesi
Ottaiano Giovanni 12 anni
Pane Roberto 12 anni e 10 mesi
Pizzo Nicola 8 anni
Scala Roberto 15 anni e 4 mesi
Scala Vincenzo 9 anni
Sorrentino Gennaro 13 anni e 4 mesi

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