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venerdì, Maggio 3, 2024
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Colpo da 800mila euro in gioielleria, sgominata la ‘banda del buco’: 4 arresti

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Colpo da 800mila tra gioielli e pietre preziose, 4 arresti dopo il raid. Svolta nelle indagini sul maxi furto da 800mila euro messo a segno a ottobre in una gioielleria di via Bocca di Leone. Su delega della Procura, i carabinieri della stazione di San Lorenzo in Lucina, hanno notificato un’ordinanza, emessa dal gip di Roma, che dispone misure cautelari nei confronti di 8 persone di cui 4 arresti e 4 obblighi di presentazione in caserma.

A finire in manette i tre autori materiali del furto e una donna che avrebbe stipulato polizze di pegno per sostituire i gioielli rubati con contanti. Disposto il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, di gioielli e monili per 120mila euro.

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I RUOLI NEL COLPO

Le indagini sono state subito avviate con il censimento di tutte le telecamere per acquisire i filmati di videosorveglianza degli esercizi commerciali (cosiddetto pedinamento tecnologico) presenti nella zona interessata in modo da ricostruire il percorso di avvicinamento e di fuga dei malfattori. Sulla scorta degli elementi raccolti è stato possibile accertare che il furto era stato perpetrato tra le ore 01:02 e le ore 03.52 del 3 ottobre 2023. All’individuazione degli indagati si è giunti attraverso la visione certosina dei filmati e dei relativi fermo immagine che hanno consentito di ricavare elementi importanti e particolari, nonché attraverso la consultazione delle Banca Dati e alla comparazione dei cartellini foto-segnaletici di oltre centocinquanta soggetti con precedenti, già registrati quali autori di delitti dello stesso tipo.

L’analisi dei tabulati e le indagini tecniche, tra le quali attività tecniche e l’utilizzo di alcuni apparecchi localizzatori GPS installati sulle autovetture degli indagati, ha consentito di delineare un quadro investigativo tale da consentire di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dei tre uomini.

Nel corso delle indagini, la Procura della Repubblica di Roma ha disposto 13 decreti di perquisizioni locali e personali che hanno consentito il rinvenimento di numerosi gioielli, in parte provento del furto oggetto di indagine e in parte riconducibili ad altri furti per i quali sono in corso accertamenti.

Nella stessa circostanza sono stati rinvenuti una ingente e sofisticata strumentazione tecnica di alto livello, chiavi rudimentali autocostruite e diverse centinaia di chiavi da duplicare (grezze), attrezzatura idonea alla fedele riproduzione di qualsiasi tipo di chiave cilindro europeo incluso, fiamme ossidriche, “piedi di porco”, endoscopio auricolare WIFI (telecamera di piccole dimensioni utilizzata per ispezionare l’interno delle serrature), 15.000,00 euro in contanti, ventose di grosse dimensioni idonee a trasportare pesanti lastre di cristallo e parte dell’abbigliamento indossato durante i sopralluoghi e il furto nella gioielleria di via Bocca di Leone.

L’approfondimento delle indagini ha consentito dunque di identificare un gruppo di persone ben conoscitrici del territorio e degli obiettivi da colpire con competenze specifiche attribuite ad ognuno.

Subito dopo il furto, gli autori, dividevano il bottino che da alcuni era intascato immediatamente, mentre da altri era affidato a fedeli e testati ricettatori che vendevano “porta a porta”; in altri casi, la refurtiva, era “monetizzata” impegnandola in società specializzate oppure ceduta a “Compro Oro” qualora gli oggetti fossero destinati alla fusione per ricavarne piccoli lingotti.

La condotta finalizzata a rendere difficile l’accertamento della provenienza dei beni, attraverso la stipula di polizza di pegno aventi a oggetto i monili compendio del furto ricevendo denaro in contante, ha legittimato la Procura della Repubblica a contestare, oltre al reato di ricettazione, anche quello più grave di riciclaggio.

Gli importanti oggetti recuperati e sequestrati tra gioielli, pietre preziose, brillanti, orologi di valore ammontano a circa 400 pezzi, in parte sono stati riconosciuti dal proprietario della gioielleria mentre per gli altri proseguono gli accertamenti dei Carabinieri per risalire ai proprietari ai quali poterli restituire.

Da evidenziare infine che su richiesta della Procura della Repubblica di Roma, il Giudice per le indagini preliminari ha disposto il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, di monili e gioielli di elevatissimo valore, nella disponibilità degli indagati, in quanto sproporzionati rispetto ai redditi dichiarati, rinvenuti dai Carabinieri e sottoposti a vincolo reale, per un valore pari a 120.000 euro.

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