«Il Consiglio all’unanimità ha deciso di conferire incarico professionale all’avvocato Napolano affinché proponga ricorso innanzi al TAR, nell’interesse degli avvocati iscritti all’Albo avverso tale avviso pubblico che lede la professionalità di tutti i colleghi. Si cerca in questo modo di svilire la professionalità di tanti colleghi, riducendoli in alcuni casi alla stregua di meri passacarte. Già i livelli dei pagamenti erano scesi oltremodo e sotto i livelli dei minimi, ma arrivare alla gratuità degli incarichi questo era impensabile ed appare improponibile. No alla gratuità dell’incarico, non si lavora gratis. Non possiamo permetterlo». Così il Presidente dell’Ordine degli avvocati Gianfranco Mallardo sulla questione generata dal Comune di Marano.
Come si evince dal comunicato diffuso dall’Ordine degli avvocati, tutto nasce da una richiesta insolita. Il Comune di Marano ha imposto per i suoi fiduciari di accettare zero euro come compenso per gli incarichi relativi a controversie di valore inferiore ad € 500,00. La richiesta appare certamente assurda. Esiste un codice deontologico che regola le richieste economiche per i servizi offerti da ogni legale. Che sia egli un singolo professionista o un membro di un team di uno studio associato. La vicenda accende i riflettori su uno dei mali che corrodono lo stato di salute della società nostrana: il lavoro sotto pagato. nel migliore dei casi, s’intende.