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domenica, Aprile 28, 2024
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Confessa gli omicidi della figlia e del presunto amante della moglie

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Taulant Malaj ha ucciso la figlia 16enne e il suo vicino, infatti, ha rilasciato delle dichiarazioni spontanee ammettendo il duplice omicidio a Torremaggiore.  Quando i militari hanno bloccato il panettiere aveva ancora gli abiti insanguinati e aveva abbandonato l’arma del delitto, un coltello da cucina, all’interno della propria autovettura.

“Mia moglie ha ammesso che aveva una relazione con Massimo. Mi aveva chiesto scusa per questa relazione, ma io volevo separarmi”,  lo ha detto al pm il panettiere albanese.  Lo riferiscono all’ANSA i due legali dell’albanese arrestato, Michele Maiellaro e Giacomo Lattanzio. Stando al racconto del panettiere, nei giorni scorsi c’era stata una discussione in famiglia, sempre per il presunto tradimento, al termine della quale l’uomo aveva detto di volersi separare.

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IL PRESUNTO AMANTE NELLO STESSO PALAZZO

La moglie, però, lo avrebbe convinto a restare a casa. Pare che Malaj – stando sempre al suo racconto – avesse scoperto più volte nel corso del tempo la moglie al terzo piano dell’edificio, dove abitava il presunto amante. Ieri, però, sarebbe successo dell’altro, stando sempre al racconto che il presunto assassino ha fatto al pubblico ministero. Mentre marito e moglie erano a letto, la donna avrebbe cominciato a chattare con qualcuno. L’uomo, insospettitosi, avrebbe visto il telefono della donna scoprendo che stava chattando con il vicino di casa, Massimo. Dopo un po’ è uscito di casa ed ha aspettato che Massimo rincasasse dal bar.

LA SERA DELL’OMICIDIO DI MASSIMO E DI GESSICA

Appena l’uomo è entrato nel portone lo ha accoltellato a morte. Malaj ha infatti detto al pm – riferiscono gli avvocati – di aver “ucciso prima Massimo”, poi di essere salito in casa dove ha cominciato ad accoltellare la moglie e, poi, la figlia, che cercava di fare da scudo alla mamma. “In quel momento, accecato dall’ira – riferiscono i difensori – non si è reso conto che aveva di fronte la figlia ed ha iniziato a colpirla”. I due avvocati parlano di “un forte legame tra il reo confesso e i suoi stessi figli”, la 16enne e un bimbo di 5 anni.

Successivamente Malaj, dopo aver ammesso le sue responsabilità sul duplice omicidio, forse in preda allo stato confusionale in cui si trovava, ha chiesto ripetutamente della figlia: “Come sta Gessica, sta bene?”. Questa circostanza è riferita all’ANSA dai due legali dell’albanese, Michele Maiellaro e Giacomo Lattanzio.

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