Gli ultrà del Milan volevano Antonio Conte sulla panchina dei rossoneri, come emerge dalle intercettazioni contenute nell’ordinanza che ha portato all’arresto di 18 persone e che ha decapitato i vertici del tifo organizzato di entrambe le squadre meneghine.
Al termine dello scorso campionato, con l’ormai certo addio alla panchina del Diavolo di Stefano Pioli, in quel di Milano impazzava il toto allenatore, come si evince dal confronto tra due pezzi da novanta della tifoseria rossonera, Giancarlo Capelli e Luca Lucci.
Il capo della tifoseria Lucci consiglia al ‘Barone’ Capelli di non sbilanciarsi più in pubblico sulle preferenze per il prossimo allenatore, visto che quest’ultimo nel corso di un’intervista si era auspicato l’arrivo di Roberto De Zerbi (“Sei il Barone! sei il Barone, Gianca! Non fare nomi di allenatore!”).
Secondo gli inquirenti, infatti, la Curva aveva già fatto la propria scelta, optando per Antonio Conte e cercando di fare pressioni sulla dirigenza rossonera affinché contrattualizzasse l’allenatore poi finito al Napoli.
A conferma di ciò vi è la conversazione avvenuta il giorno seguente tra Lucci ed il commercialista Carlo Giacomelli, gravitante in ambienti vicini alla tifoseria organizzata milanista. Nel corso della telefonata i due avrebbero raggiunto un accordo per parlare presso lo studio del professionista dell’approdo al Milan di Conte con una terza persona.
Successivamente Lucci ha poi risentito Capelli, ‘preparandolo’ per le successive interviste: “In questo momento se vogliono tenere il popolo unito, la scelta Conte è la scelta più intelligente, a livello di società, Perché in un secondo, hai fatto passare tutti i malesseri al popolo rossonero! […] Il popolo rossonero non è né sereno, né tranquillo! Vogliono il tifo, vogliono il tifo dalla curva, dalla curva più forte d’Italia, se lo devono meritare!!!! Barone, Conte devi dire. Devi dire Conte!!”.