Il Napoli guarda alla Champions e punta al ritorno al successo contro l’Eintracht Francoforte, nel match del Maradona in programma domani, martedì 4 novembre, alle 18:45. Match che sarà già decisivo per gli azzurri, che con un successo tornerebbero in corsa per le posizioni che contano: l’obiettivo è quello di fare risultato, anche per spazzare definitivamente via i fantasmi di Eindhoven.
Seppur in occasione di una conferenza pre-match di Champions, non sono mancate le domande ad Antonio Conte sui temi più scottanti di questo inizio di campionato: parliamo del duello con le altre big per il primato e la questione relativa agli arbitri, che in questa fase della stagione pare scontentino tutti.
“Tante critiche ma siamo solidi, il Napoli in testa dà fastidio”
Conte sottolinea il ritrovato equilibrio della squadra: «Prima di queste due partite – ha detto – si parlava di poca solidità, ora veniamo da due clean sheet e parliamo di attacco. Noi sentiamo solo critiche, c’è stato un pompamento assurdo di aspettative, dovevamo ammazzare di qua e di là, chi arrivava doveva cambiare la prospettiva della squadra, sono mancati giocatori come Lukaku, fondamentali, si è fatto male De Bruyne, Rrahmani è rientrato all’ultima, si sono fatti male Lobotka ed altri, abbiamo sopperito a tutto e poi lo vedi in testa e dici ma come hanno fatto? Ve le fate queste domande? Io dissi servono più gol, ma serve vincere, ma Anguissa quanti gol ha fatto in più? Anguissa ha tre gol in più rispetto all’anno scorso. Cerchiamo di essere seri!».
Poi, il passaggio sulla partita di domani in Champions: “C’è una gara in cui possiamo rimettere in sesto la classifica in Champions, ma è un avversario forte, come tutti, sappiamo ciò che stiamo facendo nelle difficoltà e mi sento in dovere di difendere questa squadra. Quando parlo del tifoso napoletano che non deve farsi prendere per i fondelli parlo proprio delle voci messe in giro ad arte per cercare di creare aspettative assurde verso la squadra o per ammazzarla. Il popolo napoletano deve restare sempre compatto con la squadra, tapparsi le orecchie, il tifoso napoletano è un sognatore e da fuori lo sanno che basta poco per pompare e ammazzare e far venire la depressione. Restiamo compatti, ascoltate i calciatori e l’allenatore, sono gli unici che vogliono bene alla squadra, da fuori è tutto un interesse. Il Napoli lì dà fastidio, il Napoli che lotta per le prime posizioni dà fastidio, io lo capisco, gli altri devono entrare nell’ottica. Nonostante le difficoltà siamo lì e questo fa paura”.
Tra problemi di formazione e la questione arbitri: “Lasciamoli tranquilli”
Sugli infortuni e i conseguenti problemi di formazione: “Lobotka ha fatto l’ultima parte col Como, era al rientro, dargli più minutaggio poteva essere un serio rischio, parlando con lui abbiamo optato per questa soluzione. Anche Rrahmani era in partita col Lecce, gli ho chiesto se voleva fare una parte della gara ed abbiamo preferito evitare. Poi quella dopo l’ha giocata. Lobotka dovrebbe esserci… si è allenato, l’iter che abbiamo è questo. Nell’ultima gara Elmas ha avuto un impatto veramente incredibile, è un bel giocatore… sono contento perché rende più ampia la rosa di titolari e con una stagione così lunga è importante e lui con le prestazioni, ma anche Gutierrez, dimostrano che stiamo ampliando la rosa e questa è la notizia positiva che mi porto da Como. Gilmour? Ieri defaticante, non sono affaticamenti ma problemi di infiammazione a livello di pube e si faranno le corrette valutazioni. Se ci saranno bene altrimenti troveremo le soluzioni, non stiamo qui a piangere”.
E sugli arbitri: “Non mi metto a parlare di arbitraggi, lasciamo stare. Appena si parla poco poco di arbitri, appena si solleva un problema, li mandiamo in confusione. Dispiace perché vedi a volte il sistema non si basa su fondamenta solide. Al primo soffio di vento, appena qualcuno si alza per parlare e migliorare il calcio italiano, vedete che cavolo è successo. Io parlo di realtà, lasciamoli tranquilli sperando facciano attenzione, io non capisco quando c’è un monitor lì perché non venga richiamato al monitor e se viene richiamato non deve significare che c’è assolutamente un errore e l’arbitro deve sentirsi obbligato a cambiare. L’arbitro può anche aver visto giusto! Se lo chiami dici ci sarà un errore, in alcune situazioni avevano invece deciso bene. Facciamo attenzione, la situazione è molto debole, siamo collaborativi ma nel modo giusto non come in passato”.
