Ben oltre 90 imprese edili a Napoli sono state sanzionate ed escluse dall’inizio dell’anno sino ad oggi, perchè privi della patente a crediti – essenziale per poter operare nel settore. Si tratta di un dato piuttosto preoccupante, reso noto dall’ispettorato del lavoro dell’area metropolitana di Napoli Giuseppe Cantisano – che ha avuto voce in capitolo in occasione di un convegno sulla sicurezza sul lavoro promosso dall’Acen – acronimo di Associazione dei costruttori edili di Napoli.
“A un anno dalla sua introduzione – ha commentato Cantisano – abbiamo riscontrato che molte imprese non hanno ancora ben compreso che per lavorare nell’edilizia è necessario possedere la patente a crediti. Oltre novanta erano prive del titolo abilitante e sono state sanzionate e allontanate dai cantieri. Lo stesso vale per i committenti che non hanno verificato il possesso della patente da parte delle ditte esecutrici“.
Il procuratore aggiunto di Napoli Antonio Ricci: “Il tema della sicurezza sul lavoro è una priorità nazionale“
Così, il tema della sicurezza sul lavoro è stato centrale durante tutto il convegno. Anche Antonio Ricci, procuratore aggiunto di Napoli, ha insistito sulla questione definendola una “priorità nazionale“, soprattutto alla luce del “numero pazzesco di vittime all’anno“. E’ dunque fondamentale concentrate tutte le proprie energie e i propri sforzi al fine di “far diminuire gli incidenti sul lavoro mortali o comunque meno gravi, ma sempre laceranti per le famiglie e per il tessuto sociale“.
“Il costo della sicurezza è molto spesso sottostimato“
Ma, per garantire il raggiungimento di questo obiettivo, necessari sono la formazione e la prevenzione – fattori non sempre facili da realizzare. “La sicurezza ha dei costi – ha proseguito Ricci – ci sono delle grandissime società di livello nazionale che hanno pensato di poter risparmiare sulla sicurezza per far crescere il proprio attivo e quindi portare i bilanci in positivo. E questo la dice lunga su come poi viene valutato il tema. E poi ci sono le piccolissime società, con pochi mezzi e spesso con una formazione molto precaria”. Insomma, il costo della sicurezza è molto spesso, erroneamente, sottostimato. E ciò può comportare gravi rischi per la maggior parte delle aziende.
La proposta del presidente dell’Acen Angelo Lancellotti
Ma non è tutto: anche il presidente dell’Acen Angelo Lancellotti ha fortemente criticato l’efficacia della patente a crediti. E’ stata infatti ritenuta insufficiente perché colpisce solo le imprese regolari, senza incidere invece su chi riapre attività dopo poco tempo. La proposta è dunque quella di un “salto di qualità“: una qualificazione obbligatoria delle imprese anche nel settore privato – analoga a quella richiesta nei lavori pubblici. Lo scopo è molto chiaro: porre le basi per un sistema in cui le imprese si sviluppino con continuità. Ciò consentirebbe una gestione graduale dei lavori di dimensioni maggiori, assicurando legalità e sicurezza.


 
                                    