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venerdì, Aprile 19, 2024
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“Così colpiremo Putin e la Russia”, l’annuncio di Draghi al Senato

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Stamattina in Senato sono state tenute le comunicazioni del presidente Mario Draghi sugli sviluppi del conflitto tra Russia e Ucraina.  Tra i primi impegni c’è esigere dalla Russia l’immediato stop delle operazioni belliche e il ritiro di tutte le forze militari “che illegittimamente occupano il suolo ucraino“. “Assicurare sostegno e solidarietà all’Ucraina attivando” al più presto ogni azione per “fornire assistenza umanitaria, finanziaria, economica e infine, informando il Parlamento e coordinandosi con gli altri Paesi Ue e alleati, cedere “apparati e strumenti militari che consentano all’Ucraina di esercitare il diritto alla legittima difesa“.

L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia segna una svolta decisiva nella storia europea. Negli ultimi decenni, molti si erano illusi che la guerra non avrebbe più trovato spazio in Europa. Che gli orrori che avevano caratterizzato il Novecento fossero mostruosità irripetibili. Che le istituzioni multilaterali create dopo la Seconda Guerra Mondiale fossero destinate a proteggerci per sempre. In altre parole, che potessimo dare per scontate le conquiste di pace, sicurezza, benessere che le generazioni che ci hanno preceduto avevano ottenuto con enormi sacrifici”, ha detto Draghi al Senato.

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LE PAROLE DI DRAGHI

L’aggressione premeditata e immotivata della Russia a un Paese vicino ci riporta indietro di 80 anni. Non è solo un attacco a un paese libero e sovrano ma un attacco ai nostri valori, alla democrazia e alle istituzioni che abbiamo costruito insieme. Ora tocca a noi tutti decidere come reagire e l’Italia non intende voltarsi dall’altra parte”. Le immagini che ci arrivano da Kiev, Kharkiv, Maripol e dalle altre città dell’Ucraina in lotta per la libertà dell’Europa segnano “la fine di queste illusioni”, ha detto Draghi.

“L’eroica resistenza del popolo ucraino, del suo presidente Zelensky, ci mettono davanti una nuova realtà e ci obbligano a compiere scelte fino a pochi mesi fa impensabili. Voglio ribadire, ancora una volta, tutta la mia solidarietà, quella del Governo e degli italiani al Presidente Zelensky, al Governo ucraino e a tutte le cittadine e cittadini dell’Ucraina. Abbiamo a disposizione 3400 militari”.

LE SANZIONI ECONOMICHE CONTRO LA RUSSIA

L’Unione Europea e gli alleati hanno dato prova di grande fermezza e unità. Abbiamo adottato tempestivamente sanzioni senza precedenti, che colpiscono moltissimi settori e un numero importante di entità e individui, inclusi il presidente Putin e il ministro Lavrov“, ha affermato il nelle comunicazioni al Senato sulla crisi ucraina.

Sul piano finanziario – ha detto Draghi – le misure restrittive adottate impediranno alla Banca centrale russa di utilizzare le sue riserve internazionali per ridurre l’impatto delle nostre misure restrittive. In ambito UE si sta lavorando a misure volte alla rimozione dal sistema SWIFT di alcune banche russe. Questo pacchetto ha inflitto già costi molto elevati a Mosca. Nella sola giornata di lunedì, il rublo ha perso circa il 30% del suo valore rispetto al dollaro. La Borsa di Mosca è chiusa da ieri. La Banca centrale russa ha più che raddoppiato i tassi di interesse, passati dal 9,5% al 20%, per provare a limitare il rischio di fughe di capitali”.

CONTROLLI SUGLI OLIGARGHI

Stiamo approvando – aggiunge il primo ministro – forti misure restrittive anche nei confronti della Bielorussia, visto il suo crescente coinvolgimento nel conflitto. La Russia ha subito anche un durissimo boicottaggio sportivo, con l’annullamento di tutte le competizioni con squadre russe in ogni disciplina”, ha detto Draghi. “L’Italia è pronta a ulteriori misure restrittive, ove fossero necessarie. In particolare, ho proposto di prendere ulteriori misure mirate contro gli oligarchi. L’ipotesi è quella di creare un registro internazionale pubblico di quelli con un patrimonio superiore ai 10 milioni di euro. Ho poi proposto di intensificare ulteriormente la pressione sulla Banca centrale russa e di chiedere alla Banca dei Regolamenti Internazionali, che ha sede in Svizzera, di partecipare alle sanzioni“.

LO SFORZO MILITARE

Sono in stato di preallerta ulteriori forze già offerte dai singoli Paesi Membri all’Alleanza.  L’Italia è pronta con un primo gruppo di 1.400 militari e un secondo di 2.000 unità. Ringrazio il Ministro Guerini e tutte le forze armate per il loro impegno e la loro preparazione”, conclude Draghi.

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