Nella lotta contro il mondo dello sfruttamento minorile, un padre poliziotto si è eretto a baluardo di giustizia, agendo non solo come agente, ma soprattutto come genitore deciso a difendere la propria figlia. La 16enne barese, costretta a un giro di prostituzione minorile con almeno altre quattro ragazze, ha trovato la forza di confessare al padre la sua angoscia e il suo coinvolgimento in quella rete criminale.
Il papà poliziotto, con sangue freddo e professionalità, ha raccolto le informazioni fornite dalla figlia. “Domani mattina denuncio tutto, ma ho bisogno di informazioni precise“, disse nel giugno 2022 il papà poliziotto alla figlia.
La lotta contro la prostituzione minorile
Determinato a portare alla luce la verità e a far pagare coloro che lucravano sul corpo e sulla dignità della sua bambina, ha raccolto prove concrete, depositando un dettagliato rapporto in questura. Con nomi, cognomi, screenshot di messaggi e numeri di telefono in mano, ha dato il via a un’indagine che, dopo due anni di lavoro, ha portato alla prigione di sei individui e al domiciliari di altri due, con due soggetti con obbligo di dimora.
Ma la sua battaglia non è stata solo contro gli sfruttatori, ma anche contro chi cercava di distogliere le indagini, persino tra i suoi stessi colleghi. In un momento di scontro con un collega il cui figlio era coinvolto nelle accuse, il padre della minore ha dimostrato fermezza e determinazione, annunciando la sua intenzione di perseguire la giustizia fino in fondo, senza timori o compromessi.