Tre carabinieri sono morti e tredici tra militari e agenti di polizia sono rimasti feriti in un’esplosione che si è verificata in una casa colonica di Castel d’Azzano, in provincia di Verona. Un uomo e una donna di circa 60 anni, fratelli, sono stati fermati dalle forze dell’ordine, mentre un terzo familiare è tuttora ricercato nella zona.
Secondo le prime informazioni, le forze di polizia erano intervenute per sgomberare l’abitazione, al cui interno c’erano tre persone, quando c’è stata la deflagrazione. L’intero casolare è crollato, travolgendo militari e agenti. Sul posto erano presenti anche i Vigili del fuoco, che sono intervenuti immediatamente, ma per i carabinieri non c’è stato nulla da fare.
La casa è completamente distrutta ed è avvolta dalle fiamme, il cui spegnimento sta occupando decine di pompieri. Numerosi i mezzi del Servizio di urgenza ed emergenza medica (Suem) impegnati nelle operazioni. Uno dei carabinieri morti è stato estratto dalle macerie.
Secondo fonti investigative, la casa era satura di gas e l’esplosione sarebbe stata innescata all’apertura della porta d’ingresso, che ha investito le forze dell’ordine e i vigili del fuoco. Lo sgombero era stato programmato da giorni, dopo vari tentativi falliti: i tre fratelli avevano più volte minacciato di farsi esplodere in caso di intervento.
I tre fratelli si sono barricati in casa. Dopo vari tentativi di mediazione, le forze dell’ordine hanno deciso di entrare: alcuni si sono calati dal tetto, altri si sono diretti verso l’ingresso. All’apertura della porta è avvenuta la deflagrazione, che ha ucciso tre carabinieri e ferito oltre dieci tra agenti e pompieri.
La donna è rimasta ferita ed è stata bloccata, mentre uno dei fratelli è stato arrestato e il terzo è riuscito a fuggire per i campi.
Si tratta di Franco, Dino e Maria Luisa Ramponi, agricoltori e allevatori con problemi finanziari e ipotecari, già noti per episodi simili avvenuti nel 2024, quando avevano saturato la casa di gas per impedire lo sgombero.
“È una tragedia incredibile, dei comportamenti assurdi. Da parte mia c’è un dolore enorme.” È il commento del procuratore capo di Verona, Raffaele Tito, giunto sul posto. “Dovevamo eseguire un decreto di perquisizione, si cercavano anche bottiglie molotov. Carabinieri e Polizia hanno agito in massima sicurezza, ma l’esito è stato inaspettato e doloroso.”
“Uno è scappato, la donna è in ospedale con ustioni e anche l’altro fratello è ricoverato. Penso che li arresteremo”, ha riferito ancora il procuratore Tito. Sul posto anche il Questore di Verona Rosaria Amato, il Comandante provinciale dei Carabinieri Claudio Papagno e il Generale Giuseppe Di Liso della Legione Veneto.
“Un bilancio terribile, con tre carabinieri morti e feriti anche tra la polizia di Stato.” Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. “Al momento dell’accesso forzoso i testimoni raccontano che si è sentito subito odore di gas, poi la deflagrazione.”
“Con immenso dolore ho appreso della tragica scomparsa di tre carabinieri, caduti in servizio durante un’operazione di sgombero. Desidero rendere onore alla memoria del Luogotenente Carica Speciale Marco Piffari, del Carabiniere Scelto Davide Bernardello e del Brigadiere Capo Qualifica Speciale Valerio Daprà, che hanno sacrificato la propria vita al servizio del Paese.” Così il ministro della Difesa Guido Crosetto.
Due dei carabinieri prestavano servizio a Padova e uno a Mestre. Lo riferisce il sindacato Sim Carabinieri, che in una nota “si stringe alle famiglie e ai colleghi feriti.” “Colleghi stimati e amati — afferma il segretario Antonio Serpi — hanno onorato l’uniforme con umiltà, dedizione e altruismo, fino all’estremo sacrificio. Il dolore per la loro perdita è profondo e colpisce tutta la famiglia dell’Arma”. (ANSA).
FONTE FOTO: ANSA


