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sabato, Ottobre 12, 2024
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Da fedelissimi dei Lo Russo alla Scissione, la storia criminale di Palumbo e Mele

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Duplice omicidio a Napoli. L’agguato è scattato nella seconda traversa Janfolla, nel quartiere di Miano. 
Due persone si trovavano a bordo di un’auto, una Peugeot bianca quando sono finite nel mirino dei killer che hanno esploso colpi d’arma da fuoco. Sul posto si sono recati i Carabinieri. Le vittime si chiamano Biagio Palumbo e Antonio Mele. I due erano vicini ai Lo Russo, clan egemone nella zona di Miano e Chiaiano. Palumbo fu arrestato nel 2003 poichè doveva espiare otto anni di carcere. Il suo nome compare in un’intercettazione ambientale tra Salvatore Lo Russo, all’epoca capo dei Capitoni, Raffaele Perfetto e Oscar Pecorelli, braccio armato del clan.

Biagio Palumbo aveva 53 anni ed era in auto con Antonio Mele di 57 anni. Dai primi accertamenti pare che i due fossero passato dal gruppo storico dei Lo Russo a quello Scissionista dei Nappello ‘eredi naturali’ dei ‘capitoni’. Una situazione di estrema frammentazione che potrebbe essere cambiata nuovamente. Sul posto, per eseguire i rilievi, ci sono i carabinieri della compagnia Vomero. Mele era sorvegliato speciale ed aveva precedenti di vario tipo mentre a Palumbo erano stati contestati piccoli precedenti.Due, in particolare, gli episodi che furono contestati a Palumbo. Il primo quello di un falso omicidio costruito come un film. Dopo aver ricevuto una richiesta di pizzo da un emissario mafioso, un carrozziere di Prato aveva chiesto aiuto ad alcuni componenti della banda, suoi conoscenti di cui faceva parte Palumbo. Dopo un pò, questi lo avevano portato in una cava dove gli avevano fatto trovare  un loro emissario imbavagliato e legato: in realtà era un loro complice e anche la richiesta di pizzo faceva parte di una messinscena. Poi fecero finta di sparargli, con una scena finita con l’uomo riverso a terra con tanto di sangue finto. Dopo iniziarono le pressioni psicologiche sul carrozziere, costretto a dare 60 mila euro alla banda per non rischiare di finire in carcere. Un altro episodio interessó due professionisti fiorentini, finiti ai domiciliari, che si erano rivolti alla banda per farsi restituire 700 mila euro da un promotore finanziario: glieli avevano affidati per operazioni di mercato non andate a buon fine. Biagio Palumbo inoltre ha avuto in passato contatti con la fazione Lo Russo stanziata alla Sanità.
Attualmente erano considerati vicini al gruppo di Lino ‘o cecat Pasquale Angellotti (ex ‘mentore’ di Valerio Nappello)

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di Stefano di Bitonto e Antonio Sabbatino

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