“Finalmente un non juventino nel nostro clan. Mi ha colto di sorpresa questa sua “juventinità”, se l’avessi saputo forse me ne sarei liberato prima”. E’ passato meno di un anno da queste dichiarazioni del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis contro l’attuale direttore sportivo della Juventus Cristiano Giuntoli, che al termine dell’annata scudettata ha lasciato Napoli per accasarsi alla Continassa.
Dall’attacco a Giuntoli al blocco Juve per ripartire, ora ADL si converte al “bianconero” per rifondare il Napoli
Furono parole al veleno, quelle del presidente De Laurentiis, contro il ds Giuntoli, “colpevole” di essersi professato tifoso juventino tanto da essersi fatto ore di pullman, in gioventù, pur di non perdersi le partite della sua squadra del cuore.
Un amore, quello tra ADL e Giuntoli, culminato con la conquista del terzo scudetto della storia azzurra ma terminato malissimo, dopo 8 anni insieme. Ora però sorprende che il patron del Napoli abbia deciso di affidarsi a due juventini dichiarati per far ripartire la macchina azzurra, incagliatasi al decimo posto in campionato subito dopo la meravigliosa annata tricolore.
Ora al posto di Giuntoli siede Giovanni Manna, braccio destro dell’ex ds azzurro, direttore sportivo della Primavera bianconera e della Next Gen, di cui ne è stato tra l’altro il fondatore. Mentre in panchina siederà Antonio Conte, juventino doc e uno che la fede bianconera non l’ha mai tenuta nascosta.
Che ADL abbia peccato di coerenza, in questi anni, è cosa nota, che sia solito a numerose uscite a vuoto, è cosa nota anche questa. Ora però non resta che augurarsi che il blocco “bianconero” si riveli efficace per far ripartire una macchina incagliata come quella del Napoli.