“Fino a che resto in vita terrò il Calcio Napoli, poi decideranno i miei figli. Sul valore del club lavoriamo già da tempo e nel 2018 mi arrivò un’offerta di 900 milioni che rifiutai. Oggi se anche mi offrissero 2 miliardi non venderei il Napoli. Perché Napoli è anche l’idea della città di Napoli che ci piace tutti insieme rappresentare”.
Queste le parole di Aurelio De Laurentiis nella conferenza stampa tenutasi ieri al Palazzo Petrucci dove ha voluto ribadire il suo impegno per il club e la sua visione legata al legame profondo con la città partenopea. Durante un incontro stampa con i rappresentanti dei ritiri di Dimaro, in Trentino, e Castel di Sangro, in Abruzzo, il presidente ha spiegato la sua posizione fermamente contraria a vendere il club, nonostante le allettanti offerte economiche. L’amore per Napoli e il desiderio di rappresentare la città sono valori che, secondo De Laurentiis, vanno al di là di qualsiasi cifra.
Dall’Inferno al Paradiso: l’opera di Aurelio De Laurentiis
Dal 2004 ad oggi, Aurelio De Laurentiis ha costruito un impero con il suo Napoli, riuscendo a portare la società a livelli mai pensati prima, portando in città anche nomi di grande spessore come Gonzalo Higuain, tanto per citarne uno. Fin dall’inizio è andato contro ai voleri familiari, dove proprio il padre si era opposto all’acquisto della società azzurra che, all’epoca, era reduce dal fallimento e dunque dalla conseguente retrocessione in Serie C1.
Nonostante il passo dall’inferno al paradiso, negli anni non sono mancati i disguidi tra società e tifosi. Non è mai stato un rapporto rose e fiori dove spesso il presidente veniva accusato di non spendere sul mercato o semplicemente di alzare troppo i prezzi dei biglietti per lo stadio. Nonostante ciò però, il popolo partenopeo ha sempre risposto presente quando si trattava di sostenere la squadra, anche nei momenti più bui, anche dopo un decimo posto dopo uno scudetto vinto con 5 giornate d’anticipo la stagione precedente.