“Ormai puzza di cadavere”, “chi di napalm ferisce, di napalm perisce?”, “..andate a bruciargli la casa”, “vacciniamolo! un colpo per ogni marca”: sono alcune delle minacce all’indirizzo del presidente della regione Campania Vincenzo De Luca pubblicate su una chat di Telegram denominata “Basta Dittatura” postate da frequentatori del gruppo. Nella chat viene anche indicato l’indirizzo del governatore. La discussione è stata avviata a seguito delle dichiarazioni rilasciate dal governatore della Campania che ieri, parlando dei cosiddetti “no vax”, ha invocato l’uso del lanciafiamme. Tra i commenti ne figura anche uno in cui viene sottolineato che “Produrre del Napalm in casa non è così difficile”, con a seguire la “ricetta”: “nafta, olio di palma, alluminio, ecc.”.
Numerosi sono anche i riferimenti all’inchiesta che vede De Luca indagato a Salerno.
No vax, dopo le perquisizioni si svuotano le chat
Un fuggi fuggi dalle chat. Questo ha scatenato la notizia delle perquisizioni in corso a carico dei No vax effettuate dalla Digos di Firenze. Molti, infatti, sono scappati dai canali gestiti dagli indagati nei quali sarebbero stati pubblicati messaggi e appelli ad abbandonare e a cancellarsi dai social. Il gruppo scoperto dalla Digos conta quasi 20 mila persone. Cinque le perquisizioni a Firenze, Pisa, Brescia, Como e Viterbo, nei confronti di altrettante persone attive in rete e ricollegabili al movimento ‘V_V’ (Voce di lotta non violenta per la libertà e i diritti umani). Il sistema di reclutamento, ideato dagli organizzatori del movimento, prevedeva persino dei quiz di conoscenza delle tesi No vax. Solo superando il test, si poteva accedere a livelli superiori fino a raggiungere il livello di “guerriero” che consentiva di svolgere operazioni sul campo.