“Papà, dove vai con la pistola?” c’è anche questa intercettazione nelle indagini dei carabinieri, coordinate dalla Dda e dalla Procura di Minorenni, che oggi hanno portato agli arresti di persone legati ai clan Ferretti-Mascitelli e Cipolletta.
Spiegando quante armi i due clan avessero a disposizione, il maggiore Andrea Coratza, comandante del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna, ha parlato della facilità con la quale i camorristi maneggiavano le armi, addirittura uno di loro scarrellando una pistola in casa davanti al figlio di 6 anni che incuriosito gli ha chiesto dove stesse andando con quell’arma.
Le stese a Pomigliano
Le indagini sono iniziate alla fine del 2023 quando si erano registrati atti violenti con armi da fuoco a Pomigliano. “In quel periodo ci sono state 11-12 stese – ha detto Coratza – in strada o contro le abitazioni dei rivali, oltre ad attentati dinamitardi e incendi. Tutte le azioni violente sono avvenute in orario in cui la città di Pomigliano, piena di esercizi commerciali, era piena di gente“.
Questi episodi hanno evidenziato la presenza di due clan che si stavano facendo guerra per l’egemonia negli affari criminali: “Abbiamo documentato 14 estorsioni – ha detto ancora il maggiore Coratza – ai danni di imprenditori, commercianti e 11 rapine quasi tutte dai compiute da minori con modalità particolarmente violente. Malmenavano le vittime e sparavano. Si tratta di gruppi criminali pericolosi e sfrontati con una grande disponibilità di armi“. Durante le attività investigative sequestrate circa 30 d tra fucili e pistole.