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giovedì, Aprile 25, 2024
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Smantellata la rotta dei narcos dall’Albania, 38 arresti e sequestro milionario

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Sgominato traffico di droga dall’Albania all’Italia, 38 arresti e sequestro milionario. Le Autorità Albanesi e la DIA, nel corso delle indagini precedentemente effettuate in Albania nell’ambito delle Operazioni Shefi e Kulmi eseguite a marzo 2018 ed a giugno 2020, ricostruivano, anche con l’aiuto delle dichiarazioni di quattro collaboratori di giustizia, gravi fenomeni di riciclaggio e corruzione posti in essere da funzionari pubblici albanesi. Ricostruita l’intera “filiera” della droga con riferimento alla coltivazione, alla produzione, alla raccolta, allo stoccaggio ed alla spedizione verso le coste pugliesi a bordo di potentissimi gommoni oceanici.

LE PAROLE DEI COLLABORATORI DI GIUSTIZIA DELL’ALBANIA

Novità assoluta di questa indagine è rappresentata dal prezioso contributo dei collaboratori di giustizia, tutti di nazionalità albanese. Le loro dichiarazioni, relative a reati commessi in Albania ed in Italia, accolte a Bari dai magistrati della locale D.D.A. e della S.P.A.K. di Tirana. Dichiarazioni opportunamente riscontrate, infatti, utilizzate – nell’ambito della Squadra Investigativa Comune – nel Procedimento Penale Albanese.

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I provvedimenti restrittivi emessi dal Giudice presso il Tribunale di Tirana, eseguiti in Albania, Italia, Montenegro e Spagna, completano le attività investigative – patrimoniali e personali – effettuate in Albania dalla Procura Speciale Anticorruzione e Criminalità Organizzata di Tirana anche relativamente a gravi fenomeni di corruzione che hanno riguardato funzionari pubblici – principalmente appartenenti alla Polizia albanese – i quali hanno garantito che la “filiera” dello stupefacente non fosse mai interrotta.

LA PROTEZIONE DEI PUBBLICI UFFICIALI DELL’ALBANIA

Le misure cautelari personali hanno riguardato, (oltre a 10 persone già colpite da analogo provvedimento eseguito nell’ambito dell’operazione Kulmi), un Procuratore della Repubblica, un Amministratore Pubblico (direttore), tre Funzionari di Polizia e due Agenti, questi ultimi deputati, all’epoca dei fatti in contestazione – nel 2016 – alla scorta dell’ex Ministro dell’Interno Albanese. I Pubblici Ufficiali, in alcuni casi anche proprietari della droga, hanno garantito, sia a terra che a mare in Albania, che la spedizione dello stupefacente destinato alla coste pugliesi fosse effettuata in piena sicurezza.

SEQUESTRO MILIONARIO

Le misure cautelari patrimoniali hanno riguardato il sequestro di beni mobili ed immobili, per diversi milioni di euro. Tra i quali 4 Società Giuridiche operanti nel settore turistico alberghiero, diverse autovetture di grossa cilindrata, 11 proprietà immobiliari tra appartamenti, ristoranti e ville. Anche un terreno edificabile di circa 5000 mq in località marittima.

Le operazioni Shefi e Kulmi, sempre condotte in Italia ed in Albania nell’ambito della Squadra Investigativa Comune, concluse – in due momenti – dalla DIA di Bari con l’esecuzione complessiva di 80 misure cautelari e sequestri per un valore di 4 milioni di euro. Nel 2016 arrestati “in mare” a Polignano due scafisti provenienti dall’Albania con oltre una tonnellata di stupefacente.

Fermato a Bari Carrassi un corriere italiano con un furgone carico di oltre mille chili di marijuana sbarcata poco prima a Torre a Mare dall’Albania. Intercettati in autostrada a Grottaminarda ed a Vasto due corrieri italiani mentre trasportavano sostanza stupefacente destinato a Salerno ed a Tortoreto. Arrestati due corrieri albanesi con sostanza stupefacente a Scicli dopo essere scesi da un autobus proveniente da Bari. Individuato un altro deposito a Mola di Bari all’interno del quale sono state sequestrate sostanze stupefacenti del tipo marijuana, ivi compreso un panetto di cocaina purissima.

IL RUOLO DEGLI SCAFITI

Tra il 2017 ed il 2018 arrestati “in mare” a Molfetta due scafisti provenienti dall’Albania. Trasportavano oltre una tonnellata e mezza di marjuana. Individuato a Savelletri un deposito all’interno del quale erano custoditi circa 700 chilogrammi dello stesso stupefacente. Scoperti anche proiettili per kalashnikov, centraline elettroniche per autoveicoli, documenti, passamontagna e chiodi in ferro a tre punte. Individuato a Palagiano un corriere che trasportava sostanza stupefacente destinata al mercato lucano. Sequestrate alcune carte d’identità italiane contraffatte in Albania, intestate ad ignari cittadini pugliesi, utilizzate dagli albanesi per espatriare nel Nord Europa.

Complessivamente, nell’ambito delle predette indagini, sequestrate circa sei tonnellate di droga tra marijuana, cocaina ed hashish. Sottratti alle associazioni criminali proventi stimati in oltre 55 milioni di euro. Si tratta di un totale di circa 14 milioni di dosi singole ricavabili dallo spaccio al dettaglio.

LE MISURE CAUTELARI

L’impianto accusatorio dell’operazione Shefi è stato definito, in primo e secondo grado, nei confronti della maggior parte degli imputati condannati, a vario titolo, a pene fino a 20 anni di reclusione mentre, relativamente all’operazione Kulmi il 29 giugno 2021 il GUP presso il Tribunale di Bari ha emesso una prima sentenza di condanna nei confronti di 16 imputati condannati, a vario titolo, a pene fino a 13 anni di reclusione.

Gli odierni provvedimenti cautelari – 35 in carcere e 3 agli arresti domiciliari – sono stati eseguiti in Albania nelle città di Valona, Kavaje, Durazzo, Tirana e Skrapar, in Italia nella provincia di Bari, in Spagna a sud di Barcellona ed in Montenegro.

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