Giuseppe Sodano, napoletano di via Sant’Antonio Abate, classe ’67, era in detenzione domiciliare espiando un cumulo di pene per furto, rapina, falso ed evasione.
È stato nuovamente imputato e condannato per rapina aggravata, evasione e resistenza a pubblico ufficiale.
A bordo del suo suo scooter, per procurarsi un ingiusto profitto, sottraeva alla persona offesa una collanina che portava al collo, dopo averne strappate due dal collo della stessa, e cagionandole nell’occorso lesioni personali (abrasioni la collo) non meglio precisate, si dava alla fuga. Nell’orario in cui doveva stare a casa in detenzione domiciliare. Quando è stato scoperto, al fine di opporsi al compimento di un atto del loro ufficio da parte degli agenti di polizia, che gli intimavano l’ Alt Polizia mostrando all’uomo li distintivo di segnalazione (palina), anzichè fermarsi accelerava al marcia zigzagando tra i numerosi veicoli transitanti.
Processato con il rito abbreviato davanti al Giudice del Tribunale di Napoli Dottoressa Federica De Bellis, difeso dagli avvocati Alessio Ruoppo e Luigi Poziello, è stata inflitta una condanna di 4 anni di reclusione, con le circostanze attenuanti generiche equivalenti alla recidiva ed alle aggravanti. Grazie alla legge Cartabia, la pena diventerà di anni 3 e mesi 4 di reclusione se l’uomo deciderà di non proporre appello.
