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venerdì, Aprile 26, 2024
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Due detenuti evadono dal carcere, si tratta di un omicida e di un rapinatore

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Ieri pomeriggio due detenuti sono evasi dal carcere di Trani. Lo rendono noto i sindacati di polizia Fp-Cosp e Sappe e lo confermano fonti investigative che hanno avviato ricerche con posti di controllo e perquisizioni in tutto il nord Barese. Si tratta – a quanto riferiscono i sindacati – dei pregiudicati baresi Daniele Arciuli, di 22 anni, e Giuseppe Antonio De Noja, di 28. I due avrebbero scavalcato il muro di cinta per poi allontanarsi su via Andria.

Arciuli era in carcere per l’omicidio di Gaetano Spera, 22 anni, ucciso il 25 marzo 2015 a  Giovinazzo. All’epoca Arciuli era minorenne, fu arrestato con l’accusa di essere co-autore del delitto il 30 luglio 2015, quando aveva 16 anni. Fu condannato dal tribunale minorile con fine pena nel novembre 2024. Spera fu assassinato nell’ambito di un regolamento di conti legato al controllo delle attività di pesca nelle acque antistanti i litorali di Giovinazzo e Bari-Santo Spirito.

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De Noja, rapinatore seriale, era in carcere dal 2017 con il fratello Giovanni, anche questi detenuto a Trani, per sette rapine contro gestori di distributori di carburante nei rioni baresi di Palese e Santo Spirito e di Bitonto.

EVASI DA CARCERE, LA REAZIONE DEI SINDACATI

“Nonostante uno fosse ristretto per omicidio e l’altro per rapina e droga – spiega Federico Pilagatti del Sappe – giravano liberamente per il carcere grazie alla scellerata vigilanza dinamica imposta anni fa dal Dap. Il muro di cinta era sguarnito e il poliziotto della sala regia ha dato subito l’allarme quando i due hanno scavalcato il muro”.

“Questa di Trani, come quella di Pescara di qualche giorno fa, è una evasione annunciata,  Frutto della superficialità con cui sono state trattate e gestite le molte denunce fatte dal Sindacato autonomo polizia penitenziaria sulle condizioni di sicurezza dell’istituto”. Dichiara il segretario generale del Sappe, Donato Capece, commentando l’evasione di due detenuti dal carcere di Trani.

“Adesso è prioritario catturare gli evasi – dice il collega pugliese Federico Pilagatti – ma la grave vicenda porta alla luce le priorità della sicurezza, spesso trascurate, con cui quotidianamente hanno a che fare le donne e gli uomini della Polizia penitenziaria di Trani”.

Di “clamorosa beffa” parla Domenico Mastrulli, segretario del sindacato Cosp, evidenziando che “a Trani non accadeva una evasione dal 1970”. Quindi chiede “l’intervento della ministra Marta Cartabia perché si risolva il problema della carenza di organico, con circa 200 agenti di polizia penitenziaria per una popolazione detenuta di quasi 350 uomini”

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