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martedì, Aprile 23, 2024
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Ferita in piazza, Noemi resta gravissima. Ira di Sepe: “Sangue innocente grida vendetta”

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Sono «estremamente gravi» le condizioni cliniche della bimba di 4 anni ferita ieri pomeriggio nel corso di una sparatoria avvenuta nella zona di piazza Nazionale, a Napoli. La bimba, ricoverata nel reparto di Terapia intensiva dell’ospedale pediatrico Santobono e in coma farmacologico indotto, è stata operata nella notte. La valutazione dell’opportunità dell’intervento è stata fatta dai chirurghi e dai rianimatori a seguito del monitoraggio dell’evoluzione delle condizioni cliniche. L’intervento ha permesso di asportare il proiettile che è apparso integro. Nelle prossime ore sono programmate ulteriori indagini diagnostiche per una valutazione più accurata dei danni. Saranno decisive le prossime 24-48 ore per la bambina ferita: lo ha detto il direttore dell’Ospedale pediatrico Santobono Annamaria Minicucci. «Sarà decisiva – ha aggiunto il medico – la tenuta dei polmoni, entrambi attraversati dal proiettile di grosso calibro che ha colpito la bambina». Il prossimo bollettino medico sarà emesso tra le 14 e le 14.30, dopo il risultato della Tac e della AngioTac a cui è stata sottoposta stamattina. All’esterno della rianimazione dell’ospedale attendono i genitori ed i parenti, una decina di persone.

«Napoli è una città purtroppo tanto bella quanto martoriata», ha detto Sepe parlando del ferimento di una bambina di 4 anni nella sparatoria avvenuta ieri nella zona di piazza Nazionale. «Questi atti delittuosi, criminali che avvengono a ripetizione sembrano quasi voler segnare con la cattiveria un cammino di civiltà che è proprio della nostra città. Questi poveri uomini danno la morte e trovano la morte, perché la loro vita è segnata dalla morte. Poveri uomini che coinvolgono innocenti in nome di una sopraffazione che pensano di avere, di un’occupazione del territorio che pensano di avere. Il sangue innocente grida vendetta al cospetto di Dio. Il Signore perdoni anche tutte le nostre manchevolezze».

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Gli uomini della camorra che sparano lungo le strade di Napoli «sono criminali, sono barbari. Non sono uomini degni di tale nome e di vivere in una società civile». Lo ha detto il cardinale Crescenzio Sepe nel corso dell’omelia per il miracolo di San Gennaro. «È una realtà che rattrista, addolora, indigna e non può lasciare impassibili. Non possiamo, non dobbiamo assuefarci agli atti criminali, ai delitti, all’imperversare di questa gentaglia. Dobbiamo liberare il corpo sociale da questo cancro assassino. Sono in gioco la dignità e il futuro di Napoli. Non basta indignarsi, non basta condannare», ha proseguito Sepe avvertendo che «c’è bisogno di ben altro; c’è bisogno che scuola, chiesa, famiglie facciano rete sul piano educativo e formativo, al di là della repressione che spetta allo Stato

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