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sabato, Luglio 5, 2025
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Fiamme al “Buco Pertuso” nel centro storico di Napoli, spunta un video del raid al locale

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Spunta un video che immortala, nella notte tra il 30 e 31 gennaio scorso alle 3:26, l’uomo incappucciato che dà fuoco al locale “Buco Pertuso”, sito in via Giovanni Paladino a Napoli.

L’uomo, con in mano una tanica di benzina, forza la serranda e inizia a versare il liquido infiammabile al di sotto di quest’ultima, così da farlo entrare all’interno dell’attività. Dopo aver svuotato il recipiente, appicca il fuoco con un accendino e si allontana, per poi riavvicinarsi lanciando una bottiglia all’interno del locale che aumenta le fiamme, per poi allontanarsi di nuovo.

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Fiamme al “Buco Pertuso” al centro storico di Napoli, spunta un video del raid al locale

Si tratta, quindi, di un incendio di matrice dolosa come reso noto dalle immagini e dai video delle telecamere di videosorveglianza della zona. Così è stato bruciato uno dei locali più amati e frequentati dai giovani della movida napoletana, studenti e non, sito nel cuore del centro storico di Napoli.

Gli stessi gestori del locale non riescono ancora a darsi una risposta. “Mi sento di escludere che possa essere la reazione a delle liti, mai avuto problemi con nessuno. E non si tratta di richieste di pizzo. Se avessero tentato un’estorsione ci saremmo rivolti immediatamente all’antiracket”, ha detto sin dal primo momento Mauro Serino, che da oltre undici anni gestisce l’esercizio insieme al socio Michele Lamagna.

In questi giorni si fa la conta dei danni. L’ingresso e l’insegna praticamente non ci sono più. Ma il locale ha subito danni anche nell’ambiente interno, all’ingresso, e ai macchinari dell’areazione. E ai danni materiali si aggiungono i mancati incassi di questi giorni. L’intenzione dei gestori del locale è quella di riaprire il prima possibile ma ci sono alcune lungaggini burocratiche da superare: “Mi auguro che si faccia tutto in fretta per darci la possibilità di tornare a lavorare”. Con loro se lo augurano anche i sette dipendenti che lavorano al “Buco Pertuso”. “Ci siamo sempre battuti per far sì che il mondo della movida notturna sia fatto rispettando le regole”, spiega Serino nelle dichiarazioni riportate da “Il Mattino”.

Via alla raccolta fondi per salvare l’attività

Partita intanto, so GoFundMe, una raccolta fondi per salvare il locale. E sono tanti i giovani che stanno partecipando all’iniziativa, affinché uno dei posti più amati e frequentati dalla movida partenopea possa ripartire al più presto.

“Il sostegno della città è la cosa che più di tutte ci dà la voglia di ripartire. È la dimostrazione che la cittadinanza ci sta vicina. Anche persone insospettabili ci hanno dimostrato la loro vicinanza. E questo ci dà tantissima forza. Aiutiamo il “Buco Pertuso” a rinascere”, dice Serino. Al momento sono stati raccolti poco più di un migliaio di euro. “Ci teniamo a sottolineare che è stata un’iniziativa spontanea. Ci ha fatto un enorme piacere per il valore simbolico perché, ribadisco, è stata un’iniziativa che ci conferma che Napoli ci è vicina”, aggiunge ancora Serino.

“Possono distruggere le mura, ma non potranno mai distruggere la comunità che lo ama. Dopo tante risate e tanti drink ordinati al bancone, è ora di offrire noi qualcosa a loro”, scrivono gli organizzatori della raccolta fondi.

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Nicola Avolio
Nicola Avolio
Giornalista pubblicista, mi sono avvicinato per la prima volta alla professione iniziando a collaborare con la testata "La Bussola TV", dal 2019 al 2021. Iscritto all'albo dei pubblicisti da giugno 2022, ho in seguito iniziato la mia collaborazione presso la testata "InterNapoli.it", e per la quale scrivo tuttora. Scrivo anche per il quotidiano locale "AbbiAbbè" e mi occupo prevalentemente di cronaca, cronaca locale e sport.
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