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giovedì, Maggio 9, 2024
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“Voglio pagare per averla uccisa”, le parole di Turetta davanti ai giudici

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L’interrogatorio di garanzia di Filippo Turetta si è tenuto ieri davanti al Gip Benedetta Vitolo e al pm Andrea Petroni, infatti, ha ammesso di aver ucciso Giulia Cecchettin. Oggi il 21enne incontrerà per la prima volta mamma Elisabetta e papà Nicola nel carcere di Verona.

Un incontro che lo studente ha chiesto appena ha varcato l’ingresso della casa circondariale di Montorio e che è arrivato con il via libera della procura di Venezia, a poche ore dall’interrogatorio di ieri in cui Turetta si è avvalso della facoltà di non rispondere, per poi rendere delle dichiarazioni spontanee.

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”Sto cercando di ricostruire nella mia memoria le emozioni e quello che è scattato in me quella sera…Sono affranto, dispiaciuto per la tragedia che ho causato. Non voglio sottrarmi alle mie responsabilità, voglio pagare quello che sarà giusto per aver ucciso la mia ex fidanzata…Fin da subito era mia intenzione consegnarmi e farmi arrestare”, sono alcuni dei passaggi riferiti dall’avvocato del ragazzo, Giovanni Caruso.

LA STRATEGIA DIFENSIVA

Accanto alle dichiarazioni spontanee, nell’interrogatorio Turetta ha messo anche nero su bianco altri elementi che potrebbero far ritenere che la linea difensiva punterà, da un lato, ad escludere la premeditazione, su cui la Procura di Venezia ha diversi indizi, e dall’altro a verificare eventuali vizi di mente del giovane.

Se nel processo fosse riconosciuta un’incapacità totale verrebbe assolto per la non imputabilità, mentre un vizio parziale porterebbe a uno sconto di pena. In questa fase del procedimento, ancora in indagini, per Filippo Turetta sarà difficile, però, ottenere che venga disposta una perizia psichiatrica per accertare l’eventuale incapacità, anche parziale, di intendere e volere al momento dei fatti.

Allo stato attuale nessuna istanza sul punto è stata depositata dalla difesa al gip. Da quanto si è saputo, nel caso di Turetta, nel quale agli atti non ci sono diagnosi pregresse di problemi mentali e anche sulla base delle prime valutazioni psicologiche e psichiatriche in carcere, è improbabile che un’istanza di perizia possa essere accolta in questa fase.

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