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lunedì, Maggio 6, 2024
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Maxi schermo, maglie e palloncini bianchi: l’ultimo saluto di Villa Literno a Giuseppe Turco

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Si sono tenuti questo pomeriggio a Villa Literno presso i funerali di Giuseppe Turco, il 17enne ucciso durante una lite all’esterno di un locale a Casal di Principe, nella tarda serata dello scorso 29 giugno. Il rito funebre è cominciato alle 15:30 nella chiesa di Santa Maria Assunta in piazza Marconi. Presente il sindaco di Villa Literno Valerio Di Fraia e quello di Casal di Principe Renato Natale.

Tanta la commozione di familiari e amici, presenti in tantissimi, al punto da riempire la chiesa. “Non osiamo entrare nel cuore della mamma e del papà di Giuseppe, ma dal dolore deve germinare un bene più grande del male”, è parte della toccante omelia del vescovo Angelo Spinillo.

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All’esterno della chiesa centinaia di ragazzi in maglietta bianca, con impressa davanti la foto di Giuseppe in moto e dietro la scritta “Siamo gocce di un passato che non può tornare. Questo tempo ci ha tradito, è inafferrabile”, frase ripresa da una canzone di Giorgia. L’uscita della bara è stata accompagnata da un lungo e sentito applauso, nonché dal lancio di palloncini verso il cielo.

I funerali di Giuseppe Turco

Tutta Villa Literno piange il suo giovane concittadino, e accompagna il feretro di Giuseppe, in un serpentone composto e dignitoso, come il dolore dei familiari e degli amici, dall’abitazione alla centrale piazza Marconi, dove bar e negozi sono chiusi in segno di lutto. Un lungo applauso con il grido più volte scandito “Giuseppe, Giuseppe”, accoglie la bara sul sagrato, volano colombe, tanti fiori, palloncini bianchi, esplodono fuochi di artificio. In molti restano fuori dove è stato allestito uno schermo, il dolore lo si legge nel viso impietrito dei genitori.

Viene letto il passo del Vangelo quando Cristo è in croce con i due ladroni, che, dice Spinillo, “rappresentano l’intera umanità: uno esorta Gesù a manifestare la sua potenza e a liberarli, ed è simile a coloro che lo hanno voluto sulla croce. L’altro difende Gesù, capisce che in lui c’è qualcosa di unico e profondo, e infatti Gesù, nonostante il dolore fisico, annuncia parole di vita. Anche ora dobbiamo ascoltare di più il Signore”. La sorella minore legge un testo, “il mio gigante buono… chi mi dirà tutti i giorni che mi vuole bene, sorridi e vola in alto finché puoi”.

A fine messa gli amici di Giuseppe con auto e moto accese, a ricordare la sua passione per i motori, applaudono con il frastuono dell’acceleratore e del clacson al massimo, e partono in corteo dietro l’auto che trasporta la bara verso il cimitero

Salgono a due gli indagati per la morte del 17enne

Non solo Anass Saaoud: salgono a due gli indagati per la morte del 17enne Giuseppe Turco, avvenuta la sera di giovedì 29 giugno a Casal di Principe all’esterno di un bar di Piazza Villa. Stando a quanto si legge su cronachedi.it, oltre al 20enne di origine marocchina – che durante l’udienza di convalida del fermo che la Procura aveva disposto venerdì 30 giugno ha confessato di aver ucciso a coltellate Giuseppe Turco -, è indagato anche il 18enne Raffaele Di Puorto, di Casal di Principe.

Secondo l’ipotesi investigativa, il ragazzo avrebbe concorso con Anass nell’uccidere il coetaneo. La Procura di Napoli Nord ha ora disposto accertamenti tecnici sull’auto con la quale di Di Puorto, giovedì sera, sarebbe arrivato nei pressi di piazza Villa. Il tipo di aiuto che eventualmente il 18enne abbia dato all’amico sarà accertato soltanto nei prossimi giorni, quando il pm presenterà le prove raccolte. Sotto analisi anche i cellulari e le videocamere di sorveglianza presenti in zona, nonché le testimonianze dei ragazzi che conoscevano le persone coinvolte nella vicenda.

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