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venerdì, Settembre 13, 2024
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Palloncini bianchi e applausi ai funerali di Rosario, la sorella: “Vive nel cuore di tutti”

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Oggi alle 17 si sono tenuti funerali del 43enne Rosario Bruno, morto dopo essere stato investito a Giugliano. Le esequie si sono svolte a Melito, sua cittadina d’origine, nella Chiesa Santa Maria delle Grazie. I negozi della zona hanno abbassato a metà le loro serrande in segno di lutto: in piazza c’erano amici, parenti, conoscenti, cittadini comuni e i devoti con gli stendardi delle associazioni cattoliche. L’uscita della bara di Rosario è stata salutata con un volo di palloncini bianchi e da diversi lunghi applausi.

La sorella Rosella ha mandato un messaggio all’amato fratello: “Rosario era amore con i suoi sorrisi, con le sue azioni, in famiglia, ovunque. Mio fratello era gioia. Quando sono arrivata in chiesa mi sono reso conto che non era solo il mio mondo, ma rappresentava qualcosa per ognuno di voi. Mi diceva che nella vita tutto ha un senso, che tutto avviene perché deve esserci. Rosario ci ha spiegato che bisogna avere più amore verso il prossimo. Lui vive nel cuore di tutti noi, spero di trovare tutti questi amici per me, come se li è trovati lui. Rosario, io ti amo“.

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Il video dell’uscita della bara di Rosario Bruno

L’omelia è stata pronunciata dal viceparroco Don Antonio Guida: “Il giorno della sua morte non abbiamo solo perso Rosario, abbiamo perso un cittadino esemplare. È come se nel giorno della sua morte la nostra vita fosse diventata più povera perché Rosario era un tesoro per le vite di tutti quanti noi e ora ci sentiamo più soli. C’è questa grande sofferenza che ci stiamo portando fuori da giorni e ce lo porteremo dietro per il resto della nostra vita. Abbiamo assistito a un morte giusta, inevitabile, inaspettata. Nonostante il tanto buio nelle nostre menti e nei nostri cuori vorrei portare un po’ di luce e speranza ricordando Rosario. In questi giorni in parrocchia, sui social, nei bar si è parlato solo di Rosario e bene. Era una persona cara per tanti, gli avete scritto cose bellissime a testimonianza di una persona che ha costruito cose belle, era impossibile non volergli bene: non aveva nemici. E sembra impossibile in un mondo in cui tutti siamo competitivi. Rosario era appassionato di questa terra, da presidente dell’associazione Santo Stefano. Rosario voleva bene a Melito come pochi e anche attraverso il culto sperava che potesse ritrovare un po’ di unità. Oggi qui al funerale c’è tutta Melito. Rosario aveva la passione per i giovani, ogni volta non mancava mai l’incoraggiamento per i più piccoli, per i più giovani. Non era un egoista dando anche un aiuto economico, a partire da quelli più poveri e bisognosi. Tanti poveri lo volevano bene, perché si metteva sempre a disposizione per loro. Era un fessacchiotto, si faceva intenerire dagli sguardi di chi cercava aiuto“.

 

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Antonio Sabbatino
Antonio Sabbatino
Iscritto all'Albo dei pubblicisti dall'ottobre 2012, ho sviluppato nel corso degli anni diverse competenze frutto dell’esperienza sul campo in ambito politico, sociale e di cronaca, sia bianca che nera. Sono stato conduttore radiofonico di programmi musicali presso Radioattiva, radio web napoletana e redattore e collaboratore di diverse testate online. Attualmente sono inviato per il quotidiano Roma, il più antico giornale napoletano, di InterNapoli.it che rappresenta una delle realtà più dinamiche del panorama giornalistico napoletano, campano, la neonata testata Tell che approfondisce i grandi temi politico-sociali a più livelli e Comunicare il Sociale rivista specializzata di Terzo Settore.
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