Un piattino di carta, due vaschette vuote di Fruttolo, la plastica della confezione, un contenitore vuoto di Estathé con tanto di cannuccia, una scatola di biscotti ormai priva del contenuto, un sacchetto di cereali e un sacco azzurro di plastica usato come pattumiera. Sono questi alcuni dei reperti finiti sotto la lente di ingrandimento di periti e consulenti nel nuovo incidente probatorio legato al caso dell’omicidio di Chiara Poggi, la ventiseienne uccisa nella sua abitazione di Garlasco il 13 agosto 2007.
Gli oggetti, apparentemente comuni, sono stati ritrovati nella spazzatura della villetta di via Pascoli e potrebbero fornire nuovi spunti investigativi. In un’indagine che da anni scuote l’opinione pubblica e continua a sollevare interrogativi, anche i dettagli più banali possono assumere un valore significativo.
L’attenzione dei tecnici si concentrerà oggi su questi elementi, alla ricerca di tracce, tempistiche o incongruenze che possano chiarire ulteriormente le dinamiche del delitto o confermare eventuali ricostruzioni già ipotizzate.
L’incidente probatorio in corso rappresenta un ulteriore capitolo di un caso che ha segnato profondamente la cronaca nera italiana degli ultimi due decenni. Il mistero sulla morte di Chiara resta ancora vivo, così come la speranza di far piena luce su quanto accaduto quella tragica mattina di agosto.