Minacce di morte a Giuliano Capobianco, allenatore delle giovanili dell’Avellino Calcio. L’episodio è avvenuto ieri a Venticano, dove le squadre irpine Under 15 e 17 erano impegnate nelle gare interne contro la Viterbese. Ad un certo punto dalle tribune un genitore urla: “Ti taglio la testa e la metto in una valigia”, facendo riferimento al fatto che il figlio non stesse giocando, “se non fai giocare mio figlio”. L’uomo ha poi tentato di raggiungere il terreno di gioco per aggredire fisicamente l’allenatore e solo l’intervento degli altri genitori ha fatto sì che si evitasse il peggio. La società biancoverde è intervenuta tramite un comunicato ufficiale:
“L‘Us Avellino 1912 condanna fermamente gli episodi di violenza avvenuti, nelle ultime 48 ore, nei confronti di tesserati e dirigenti.
Il club manifesta piena solidarietà nei confronti di Giuliano Capobianco, responsabile del settore giovanile YOUTH, per le continue minacce e tentate aggressioni subite in questi mesi da parte di genitori che, senza alcun contegno e con modi alquanto discutibili, lamentano lo scarso impiego dei propri figli.
La società prenderà provvedimenti nei confronti dei tesserati coinvolti, malgrado l’indiretta responsabilità degli interessati, e, nel contempo, le persone vittime di tali episodi di violenza sporgeranno denuncia presso le autorità competenti”.
Anche Giuliano Capobianco ha commentato quanto accaduto in una intervista a La Gazzetta dello Sport: “È deprimente innanzitutto per questi ragazzi di 14,15 o 16 anni che assistono a questi episodi. Loro devono fare il proprio percorso e, quindi, innanzitutto divertirsi facendo attività fisica. Un messaggio questo che devono trasmettere in primis i genitori che, invece, spesso ci vedono come nemici”.