Arriva il momento più atteso dell’anno per la miriade di consumatori italiani: i saldi estivi. Nelle settimane centrali di luglio infatti, numerosi negozi di abbigliamento e non, applicheranno riduzioni di prezzo a numerosi prodotti per incentivare la vendita.
I saldi estivi, che investimento
Secondo una statistica, 7 cittadini campani su 10 aspettano questo momento per accaparrarsi i migliori prodotti a prezzi più bassi. La voglia di comprare e spendere sale, tutto ciò potrebbe addirittura portare gli imprenditori a registrare fino a 818 milioni di euro di fatturato. Cifre da capogiro che aumentano di anno in anno per i colossi del mercato, in specie di abbigliamento ed elettronica. Nelle grandi città la tentazione aumenta e i cittadini sono più invogliati a spendere. A Napoli, la spesa pro capite si aggira attorno ai 196 euro, abbastanza più alto della media provinciale, ferma a 160 euro per persona. Un jolly che frutterà ancora più soldi ai tanti imprenditori saranno i turisti. Mai come quest’anno, il turismo è esploso nelle località campane, quasi sempre sold out con prezzi talvolta anche folli. Secondo i dati, circa 2 milioni e mezzo di forestieri arriveranno nella nostra regione e avranno tutto il tempo di approfittare anche loro dei saldi estivi tra uno shopping e l’altro.
I contro possibili e un flop che potrebbe essere amaro
Se ci sono una migliaia di fattori positivi in saldi estivi, per chi compra e per chi vende, bisogna stare attenti anche ai contro. Come annuncia Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Campania : “I saldi sono e saranno sempre uno strumento fondamentale per i commercianti“. Ma allo stesso tempo è importante dire che migliaia di italiani e di campani hanno già acquistato prodotti durante la stagione “pre-saldi” per un corrispettivo che Schiavo riporta a circa 60 milioni di euro di fatturato. Questo allarme deve essere d’insegnamento per i commercianti e per gli acquirenti.
“Ci sono troppe vendite promozionali – ha continuato Schiavo – prima dei saldi. Troppi siti on-line offrono sconti tutto l’anno, talvolta promozioni proposte da piattaforme estere che non pagano tasse nel nostro Paese. Se i negozi di vicinato perdono la possibilità di sopravvivere per colpa della concorrenza sleale sarà un problema per tutti. Se vanno in crisi le aziende del territorio, ci saranno meno occupati e meno imprenditori che pagano le tasse“.
Il caldo e il consumismo
Un altro fattore potrebbe essere il caldo che in queste settimane di luglio potrebbe fare da ostacolo allo shopping compulsivo dei consumatori. Le aree più colpite saranno quindi i centro commerciali dotati di grandi impianti di aria condizionata. Tra una spesa e l’altra però cresce sempre di più quello che è un fenomeno che segue la nostra società dal primo “boom economico” del paese: il consumismo. Spendere senza sosta, a volte anche in prodotti che realmente non ci servono e che poi finiranno nelle cianfrusaglie in pochi mesi. Conviene allora continuare ad alimentare la macchina del consumismo con così tanta foga?


