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martedì, Aprile 16, 2024
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“Il 51% dei 15enni è incapace di capire un testo”, il drammatico studio

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Gli ultimi dati di ‘Save the Children Italia‘ confermano l’andamento negativo sulla situazione dei giovanissimi in Italia, a parlarne è il Presidente Tesauro. ‘Impossibile‘ è il nome dell’evento promosso da ‘Save the Children Italia‘ volto alla “promozione di uno spazio di confronto sui diritti delle bambine, dei bambini e degli adolescenti, con l’obiettivo di condividere proposte e interventi concreti per superare le disuguaglianze che la pandemia ha generato o aggravato“. Durante l’apertura dell’evento il Presidente di ‘Save the Children Italia‘ ha infatti espresso la sua preoccupazione sugli sconcertanti dati in suo possesso.

I malumori trasformati in violenza

L’andamento psicologico ed emotivo dei giovani in Italia sta vertiginosamente crollando, i giovanissimi sembrano infatti soffrire gli strascichi della pandemia. Già il rapporto dell’INPS aveva dimostrato l’infelicità presente tra i più giovani. Sconcertante il modo in cui alcuni giovanissimi parlano del proprio futuro. Un’età che dovrebbe donare prospettive di speranza, con la consapevolezza della famosa frase “hai tutta la vita davanti”, sta tormentando alcuni rendendoli infelici. Questo malessere generale riscontrato tra i più giovani si trasforma spesso in violenza. Le cronache della Campania, ma non è l’unica regione in Italia, dimostrano come il malcontento porti spesso ad atti di violenza e vandalismo.

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Aggressioni e risse (a volte con armi) sono in aumento tra i più giovani, i quali la maggior parte delle volte non adempiono ai loro obblighi scolastici. Quello che sembra una “pesante costrizione” è in realtà, si un dovere, ma un dono al quale chissà quante realtà giovanili nel mondo vorrebbero poter accedere. La possibilità di avere un aula piena di coetanei pronti a capirti, così come di professori capaci di essere dei sapienti mentori può essere vista come una ricchezza, ove l’ambiente scolastico garantisca rispetto e comprensioni tra le parti. Spesso però non è solo la mancata diligenza dei ragazzi a farli abbandonare la possibilità di formarsi a livello personale e culturale. A volte i fattori che aggravano la situazione sono esterni al ragazzo e pesano su di lui non solo in senso “scolastico”.

I dati di ‘Save the Children’

Il presidente di ‘Save the Children Italia‘ apre il progetto ‘Impossible‘ esponendo proprio questa problematica. Le difficoltà degli ultimi anni hanno colpito in più modi i giovanissimi, soppesando così sulla loro dovuta tranquillità. “Una crudele ‘ingiustizia generazionale’ perché la crisi ha colpito proprio i bambini” queste le parole del presidente Tesauro. I dati sono sconcertanti, continua infatti: “Non solo 1,384mila bambini in povertà assoluta (l dato più alto degli ultimi 15 anni) ma un bambino in Italia oggi ha il doppio delle probabilità di vivere in povertà assoluta rispetto ad un adulto“. Questo significa che un bambino in Italia oggi ha “il triplo delle probabilità rispetto a chi ha più di 65 anni“.

La dispersione scolastica  

Il presidente di ‘Save the Children‘ continua poi parlando delle problematiche riscontrate nell’istruzione dei più giovani. “Più di due milioni di giovani, ovvero 1 giovane su cinque fra i 15 e i 29 anni, è fuori da ogni percorso di scuola, formazione e lavoro” dati tutt’altro che felici quelli elencati nell’evento di ‘Save the Children‘. “In sei regioni, il numero dei ragazzi e delle ragazze Neet ha già superato il numero dei ragazzi, della stessa fascia di età, inseriti nel mondo del lavoro“.

In questo triste “elenco” la Campania è purtroppo tra le regioni più colpite: “In Sicilia, Campania, Calabria per 2 giovani occupati ce ne sono altri 3 che sono fuori dal lavoro, dalla formazione e dallo studio“. “La dispersione scolastica implicita, cioè l’incapacità di un ragazzo/a di 15 anni di comprendere il significato di un testo scritto, è al 51%” spiega Tesauro. “Un dramma, non solo per il sistema di istruzione e per lo sviluppo economico, ma per la tenuta democratica di un paese. I più colpiti sono gli studenti delle famiglie più povere, quelle che vivono al sud e quelle con background migratorio”.

I tre pilastri sotto il mirino sono lo stato emotivo, psicologico e il rispettivo comportamento sociale. I tre punti sono parte di una traiettoria “ciclica”, l’infelicità in uno dei tre fattori potrebbe portare per osmosi ad un infelicità generale. L’effetto domino in questione è un nodo non facile da districare, che deve essere controllato dagli esperti. I dati dell’INPS, della cronaca “violenta” e di ‘Save the Children‘ sono campanelli d’allarme per una situazione ancora risolvibile ma da non sottovalutare. I dati ricorda il presidente di ‘Save the Chidren‘: “Fanno a pugni con la richiesta del mondo produttivo“.

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