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HomeCronacaIn 50mila in piazza a Napoli per la Palestina: "Fermare il genocidio"

In 50mila in piazza a Napoli per la Palestina: “Fermare il genocidio”

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In piazza sventolando le bandiere della Palestina e della pace per chiedere lo stop dei massacri a Gaza e protestare contro gli arresti degli attivisti della Flotilla, fermati da Israele. Manifestazioni oggi a Napoli e nelle principali città della Campani.

I manifestanti in corteo stamattina a Napoli per la Palestina sono entrati all’interno del porto sfondando il cordone della polizia e dei carabinieri al varco Pisacane. Diverse migliaia di persone hanno raggiunto la zona dei container dello scalo marittimo, in direzione Sant’Erasmo. Non ci sono stati tafferugli o tensioni con le forze dell’ordine. Almeno 50.000 sono partiti da piazza Mancini, arrivando al porto per denunciare quella che ritengono essere la complicità di alcune società con la macchina bellica israeliana nelle devastanti operazioni militari a Gaza che ha mietuto decine di migliaia di vittime.

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Nel corteo in corso a Napoli tante sigle come Insurgencia, e una sua rappresentante, Marta Di Giacomo denuncia “una gestione imbarazzante dell’ordine pubblico a cui abbiamo assistito ieri a Napoli di fronte a un corteo di diverse migliaia di persone in risposta non solo ai fermi della Global Sumud Flotilla ma anche all’arrivo di una nave contenente materiale pericoloso trasportato nel porto di Napoli.

Una gestione così imbarazzante che ha portato a uno scontro e per uno dei manifestanti abbiamo registrato una frattura scomposta al naso con 30 giorni di prognosi e che per pochi centimetri non ha causato la perdita dell’occhio”.
“È allucinante – sostiene ancora la Di Giacomo – che sia consentito a persone in divisa armate di manganello e scudo di colpire in faccia uno studente che scende in piazza perché convinto che non possiamo renderci ancora complici del genocidio in Palestina.
Non ci fermiamo e siamo disposti a fare qualsiasi cosa per fermare il genocidio in Palestina. Si tratta di uno studente del nostro collettivo che era lì perché arrivava la nave che trasportava carico pericoloso da Haifa. Abbiamo detto che avremmo impedito l’arrivo nel porto di Napoli e hanno deciso di fermarci in maniera brutale”.
“Noi studenti della Campania siamo in piazza oggi per la Palestina. Vogliamo che le nostre scuole siano libere dalla militarizzazione, che non siano schiave dell’industria bellica, ma che i saperi siano davvero liberi”. Lo afferma Irene Mele dell’esecutivo regionale Uds Campania prima della partenza della manifestazione da Piazza Plebiscito a Napoli.
“Siamo qui – spiega Mele – anche in supporto alla Global Sumud Flotilla perché non possiamo tollerare che Israele colpisca anche gli aiuti umanitari che arrivano per aiutare le persone di Gaza”.

 

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