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mercoledì, Aprile 24, 2024
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In fuga da Mariupol a Napoli, l’uomo che la ospita la tiene segregata in casa: salvata dai poliziotti

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Quando i poliziotti sono arrivati a quell’abitazione di San Pietro a Patierno e hanno aperto la porta lei gli si è buttata tra le braccia, mostrando un telefonino su cui c’erano, tradotte alla meglio, delle richieste di aiuto. Da giorni non poteva uscire dall’appartamento, porta chiusa e finestre sbarrate, completamente prigioniera, segregata in casa. Protagonista una profuga ucraina, arrivata a Napoli da Mariupol per sfuggire alla guerra, che ieri sera è stata salvata dagli agenti del commissariato di Secondigliano. Il suo carceriere, invece, è finito in galera con le accuse di sequestro di persona e maltrattamento di conviventi.

L’uomo, interpellato dagli agenti, ha finto di essere un agente di polizia, ma il tesserino era palesemente un falso

La vicenda ha avuto inizio quando i poliziotti del commissariato locale sono intervenuti insieme a quelli dell’Ufficio Prevenzione Generale per una segnalazione di lite in strada arrivata alla centrale operativa. Un uomo, poi identificato come un 54enne del posto con precedenti, stava litigando con alcuni stranieri. E, quando ha visto gli agenti, ha tirato fuori un tesserino della Polizia di Stato. Era un collega, ha spiegato. É però bastato un veloce controllo per capire che quel documento, placchetta compresa, era falso. Il passo successivo è stato la perquisizione nell’abitazione. Ed è lì che hanno trovato la donna ucraina.

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La donna era fuggita da Mariupol con un’amica, entrambe accolte in casa del 54enne che poi l’avrebbe sequestrata per soldi

Ricostruendo quello che era successo, i poliziotti di Secondigliano hanno appurato che la 51enne era di recente arrivata da Mariupol con un’altra donna, portando con sé tutti i suoi risparmi, circa 5mila euro, ed era stata accolta in casa del 54enne. Dopo qualche tempo, però, l’amica era ripartita. E l’uomo, temendo che anche lei facesse lo stesso, e che perdesse soprattutto i soldi, l’aveva segregata in casa. Inoltre le aveva distrutto il telefono per impedire di chiedere aiuto, probabilmente senza accorgersi che ne aveva un altro. La donna si trova ora in una struttura protetta; visitata in ospedale, i medici hanno trovato segni di aggressioni ma non sarebbero emersi riscontri di abusi sessuali. (Fanpage)

 

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