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Influenza 2019, in arrivo il picco: è la più aggressiva degli ultimi anni

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Più aggressiva degli scorsi anni e con minaccia di complicanze anche per persone sane, l’influenza è arrivata in anticipo in Italia con il primo caso grave all’Ospedale di Udine. Dove a settembre, un uomo di 50 anni, senza altre patologie, è stato colpito da una forma grave e a causa delle conseguenze batteriche è stato intubato e ha dovuto affrontare una degenza di oltre 20 giorni. La Società italiana di terapia antinfettiva (Sita) ha reso noto il caso e ribadisce l’importanza della vaccinazione antinfluenzale universale. A richiamare l’attenzione degli infettivologi, insieme alla precocità, anche le caratteristiche del paziente: una persona di 50 anni perfettamente sana e senza alcun tipo di comorbidità, che non rientra quindi tra le categorie ritenute a rischio.

La rilevazione dei dati delle sindromi influenzali (InfluNet) è iniziata, come di consueto nella 42esima settimana del 2019 e terminerà nella 17esima settimana del 2020, salvo ulteriori comunicazioni legate alla situazione epidemiologica nazionale.

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Stando agli ultimi dati del bollettino di sorveglianza InfluNet, l’influenza 2019-2020 ha già colpito circa mezzo milione di italiani con un’incidenza, al momento, di 2,38 casi su mille. Si tratta dell’ondata influenzale più aggressiva degli ultimi 15 anni se si esclude la stagione 2009-2010. Ad essere maggiormente colpiti sono i bambini: l’incidenza infatti è di 5,08 casi su mille nella fascia d’età compresa tra 0 e 4 anni; si scende poi a 2,11 casi per coloro che hanno tra 5 e 14 anni, 2,11 casi nella fascia compresa tra 15 e 64 anni, infine 1,36 casi per coloro che hanno più di 64 anni. Gli esperti affermano che si tratta di un’influenza particolarmente aggressiva, che si presenta all’improvviso con un’impennata molto alta della febbre e che, quanto ai sintomi, può essere accompagnata da raffreddore, tosse, mal di gola e ovviamente dolori articolari e muscolari.

Nella 47a settimana del 2019 l’attività dei virus influenzali è ai livelli di base. Il numero di casi stimati in questa settimana è pari a circa 167.000, per un totale, dall’inizio della sorveglianza, di circa 642.000 casi.

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