Luisa De Stefano, boss del rione Pazzigno, ha iniziato a collaborare con la giustizia. La svolta giudiziaria della donna, riportata in anteprima dal Corriere della Sera, è arrivata in aula durante il racconto dell’omicidio di Francesco Esposito. Un colpo di scena, il pentimento della lady camorra, emerso in due momenti nel corso delle udienze processuali.
La prima, celebrata martedì mattina davanti al gup Campanaro del tribunale di Napoli, chiamato ad accertare le effettive responsabilità in ordine all’assassinio di Francesco Esposito; la seconda, celebrata mercoledì innanzi ai giudici della nona sezione penale collegio G.
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Dunque agli atti restano intanto le prime, clamorose dichiarazioni già rese in aula dall’ex boss di Napoli Est la quale, oltre ad ammettere le proprie responsabilità, ha ricostruito il contesto nel quale è maturato l’omicidio di Esposito, detto ‘o chiatto, ucciso sull’uscio di casa mentre citofonava: “È stato ucciso — ha spiegato l’ormai ex madrina mafiosa — perché era legato a Cristiano Piezzo e per noi rappresentava un problema nell’ottica di controllare il mercato della droga“.
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